Addio alla nonnina di Prato Aveva compiuto 104 anni
Francesco Mazzolini
/ prato carnico
Se ne va un pezzo di storia di Prato Carnico. É morta Dolores Capellari Martin all’ammirevole età di 104 anni. Nata il 30 novembre 1917 mentre infuriava la guerra, era figlia di Enrico Capellari e Maria Cleva. Il padre lavorava come direttore dell’ufficio postale della Val Pesarina e la mamma era la maestra del paese.
«Ha avuto un’infanzia felice seppur segnata dalla morte dei due fratelli molto giovani - racconta la figlia 71 enne Rita. Dopo un periodo di studi in collegio ha ereditato il posto del padre nell’ufficio postale, dove ha lavorato fino alla pensione. Passata sotto il fascismo, ci raccontava che per aver salva la vita, aveva dovuto servire i cosacchi che durante il 1943-44 avevano occupato la sua casa». E il dopoguerra invece è nella Valle del tempo e in tutta la Carnia, un momento di ripresa e ricostruzione. Ha portato a Dolores altre due figlie, Catertina venuta a mancare nel 2016 e Anna classe 1955.
«La morte di mio padre Remo nel 1991 e quella di mia sorella – confida Rita - l’hanno segnata molto e hanno cambiato la sua vita. Era una donna serena e molto caparbia ha combattuto ogni difficoltà a testa alta. Autonoma fino alla fine e affezionata ai due nipoti e ai tre piccoli pronipoti. Coraggiosa di fronte alle difficoltà della vita, aveva un attaccamento alla sua terra e alla sua gente. Ottima cuoca e amante del cucito, ha sempre amato leggere molti libri e il Messaggero Veneto. Le piaceva informarsi, sempre. Nel 2019 ha riportato un trauma per un incidente domestico e in contemporanea è arrivato il Covid che ha stravolto il suo mondo. Ha accettato di farsi il vaccino, fino alla terza dose un mese fa».
E sembra che nella famiglia di Dolores, quello della longevità sia un gene marcato. «Aveva un cugino – confida la figlia maggiore – Valentino Solari che è morto a 103 anni e una cugina Iolanda Cleva morta a 100. Ha affrontato la vita in maniera tranquilla, ma non con leggerezza. Si chiedeva spesso come fosse arrivata oltre il secolo ironizzando sulla sua condizione. Era la nonna di tutti qui in vallata e con lei se ne va una capitolo importante della storia di Prato». —
I commenti dei lettori