Distretto declassato I comitati: pronti anche alle denunce
Secondo i cittadini, l’Atto dell’Azienda sanitaria penalizza i servizi per gli utenti «e va in controtendenza» al Piano di ripresa e resilienza
c.b.
sacile
Tregua armata di Natale sulla sanità: è durata un giorno e riprende la lotta del movimento No tagli e comitato regionale per difendere i servizi di 64 mila utenti nel Distretto sanitario Livenza-Cansiglio-Cavallo.
«Il nuovo Atto aziendale 2022 dell’Azienda sanitaria toglie al Distretto funzioni essenziali integrate che la legge nazionale gli attribuisce – dicono gli attivisti Gianfranco Zuzzi e Cesare Monea –. Questo, a tutela della salute della comunità locale appare in violazione del decreto legge 502/92, cioè la norma nazionale imperativa su disposizioni regionali e aziendali difformi».
Se il declassamento del Distretto sanitario liventino andrà avanti potrebbero arrivare le denunce. «Il Distretto viene ridotto nel Piano aziendale dell’Asfo da struttura complessa a struttura semplice – attaccano i comitati –. In pratica, il direttore non avrà più personale affidato per garantire le funzioni previste dalla norma legislativa. La medicina generale e pediatrica, gli ambulatori specialistici distrettuali, i consultori, i servizi per disabili, i servizi per anziani verranno collocati fuori dalla struttura del distretto sanitario».
Un guaio dopo l’altro per Sacile, Caneva, Fontanafredda, Aviano, Budoia, Polcenigo e Brugnera. «Le risorse di personale verranno affidate a remote direzioni infermieristiche e amministrative esterne al Distretto – aggiungono Zuzzi e Monea –. A loro volta, risponderanno a una altrettanto remota direzione sanitaria invece che al direttore di Distretto, che al momento opera ancora con i sanitari impegnati sul campo, nell’assistenza territoriale».
L’Atto aziendale va in controtendenza netta sulla legge sanitaria e anche rispetto ai contenuti nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.—
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