Avevano una predilezione per gli apparecchi elettronici: dai cellulari alle consolle Playstation. Ma per averli, invece di mettere mano al portafoglio, preferivano rubarli, sia nei negozi, sia negli appartamenti. Un “vizio” costato caro alla banda di ladri finita a processo davanti al tribunale di Udine, che ne ha condannati tre a un totale di quasi dieci anni di reclusione. Di loro, Kevin Steven Beltran Caballero, 30 anni, e Ann Jasbleidy Lara Palacios, 22, entrambi di nazionalità colombiana, sono ormai latitanti e, quindi, ignari del procedimento penale e delle sue conseguenze. A conoscerne l’esito, per ora, è la sola Vittoria Tiburzio, 26enne, residente a Udine, dov’era stata sottoposta a obbligo di dimora a seguito delle indagini avviate anche a suo carico. Ed è proprio a lei che il giudice Mauro Qualizza ha inflitto la pena più alta di 4 anni di reclusione e 1.600 euro di multa. Tanti quanti ne aveva chiesti il pm onorario Marzia Gaspardis. I suoi complici sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 8 mesi, più 1.200 euro di multa, e a 2 anni e 300 euro. Il loro difensore, avvocato Alberto Tedeschi, ha annunciato appello per tutti. I colpi erano stati messi a segno poco prima che il lockdown chiudesse tutti in casa. Il primo a finire nel mirino, il 29 febbraio 2020, era stato il centro commerciale Tiare di Villesse. Ne erano usciti con due smartphone, sottratti a due commesse, e con tre giubbini da uomo del valore di complessivi 643,90 euro. Poi, il 5 marzo avevano tentato un furto in un condominio a Godega di Sant’Urbano (Treviso) e, l’8 marzo, avevano concluso il giro tra Palmanova, in un’abitazione in via Santa Giustina, e San Vito al Torre, in via Udine: nel bottino consolle, orologi e bancomat. —
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