Un piano da 14 milioni di euro per la cittadella della salute
Il progetto presentato da Riccardi: nella sede del Distretto un nuovo padiglione Pronto soccorso, Guardia medica e hospice in un’area di 3 mila metri quadri
Paola Beltrame
/ codroipo
“Riorganizzazione e adeguamento dell’area distrettuale di Codroipo”. È, per la burocrazia, il nome del progetto da 14 milioni di euro, in cantiere da maggio, annunciato nei giorni scorsi dall’assessore alla sanità e vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi, intervenuto nella struttura alla presenza di autorità sanitarie (il dg dell’Asu Fc Caporale e il direttore del Distretto, Mattiussi) e alcuni sindaci del Medio Friuli (Marchetti di Codroipo, Viscardis di Bertiolo, Zuliani di Mortegliano, Petrucco di Castions di Strada, Pitton di Talmassons), territorio che pure si gioverà degli innovativi servizi. L’intervento garantirà – si legge in una nota dello stesso Riccardi – la rispondenza alle esigenze socio-sanitarie del territorio, alle direttive regionali e alla previsione del Pnrr. Si tratta di mettere a norma i fabbricati esistenti, se economicamente conveniente, e sostituire i fatiscenti con fabbricati nuovi, in conformità alle norme strutturali, energetiche e antincendio.
Nel Distretto, che si sviluppa su 11 ettari, si prevedono la costruzione di un nuovo padiglione e, con successivi interventi, la ristrutturazione degli edifici esistenti.
Il nuovo complesso sanitario occuperà una superficie coperta di 3 mila metri quadri, da realizzare a est dell’attuale Rsa e piastra ambulatoriale e ospiterà i 30 posti letto dell’ospedale di comunità, la Suap (Speciale unità di assistenza protratta, 10 posti) e l’Hospice (12).
«Il complesso – si legge nelle schede progettuali – risulta suddiviso in tre corpi di fabbrica: il primo, parallelo alla piastra ambulatoriale, per l’Hospice, gli spogliatoi comuni, la Guardia medica, il Pronto soccorso, vani di servizio del personale. Nel secondo, in posizione intermedia e ortogonale al primo, l’ingresso con gli spazi di accoglienza, la sala da pranzo comune, la cucina con dispensa, il soggiorno e la palestra per la riabilitazione. Nel terzo, ruotato rispetto al precedente, le stanze di degenza dell’Ospedale di comunità, la Suap, i blocchi servizi per gli assistiti, spazi per il personale infermieristico e per i servizi di cura alla persona».
I nuovi fabbricati avranno caratteristiche prestazionali ottimali dal punto di vista sanitario e della sostenibilità ambientale, tecnica ed economica. Saranno infatti in legno lamellare a strati incrociati (denominato commercialmente X-lam), compresa la copertura. Soluzione che è in linea con l’utilizzo di risorse naturali rinnovabili, il legno appunto, consentendo notevole riduzione dei pesi strutturali, rispetto a muratura e calcestruzzo armato, con riduzione pure dell’apparato delle fondazioni. Inoltre il sistema semiprefabbricato consente di abbattere i tempi di costruzione. Quanto alle pareti esterne, come da normative sul risparmio energetico e ambientale, si prevedono isolate con spessi pannelli in lana di vetro e il rivestimento superficiale del tipo mattoni a faccia vista. Un impianto solare fotovoltaico sulle falde orientate a sud potrà coprire i consumi del fabbricato stesso e parte di quelli esistenti. —
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