TRIESTE. Non una denuncia e nemmeno un esposto. Poco più che un appunto. Qualche riga appena in cui viene riportato chiaramente, nero su bianco, che la sessantatreenne triestina Liliana Resinovich è stata uccisa. Quell’appunto contiene anche un nome e un cognome: quelli di un presunto assassino che avrebbe ammazzato Lilly per «interessi economici.
Si tratterebbe di una persona che appartiene al nucleo familiare, dunque in qualche modo vicina a Lilly, ma che finora è rimasta totalmente fuori dai radar mediatici e, da quanto risulta, pure dalle indagini.