TRIESTE. L’inchiesta del Noe di Udine su un presunto maxi-traffico di rifiuti, che aveva coinvolto 17 nomi eccellenti del Triveneto, si è sgonfiata in una bolla di sapone.
E il critico più severo è lo stesso pm Federico Frezza della Dda di Trieste, titolare dell’indagine, che nella sua richiesta di archiviazione del procedimento, accolta l’11 aprile dal gip Marco Casavecchia, ha evidenziato come le difese, con ragguardevoli memorie e consulenze tecniche, abbiano fatto emergere dati oggettivi trascurati a suo avviso dal Noe, ma anche «sviste ed errori, sia di impostazione generale che su singoli fatti, contenuti nelle informative».
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