Fontanini: «Molti mi hanno manifestato solidarietà, se si votasse domani mi ricandiderei»
Venerdì scorso il primo cittadino di Udine aveva detto di sentirsi stanco e poco motivato. Parole che oggi non ripeterebbe più
Alessandro Cesare
Il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, torna a parlare della sua possibile ricandidatura e anticipa cosa dirà alla maggioranza che lo sostiene nel corso dell’incontro programmato per lunedì 7 novembre.
«In questi giorni non solo il partito, ma anche la gente, mi hanno manifestato solidarietà. Ho avuto modo di girare per la città e le dimostrazioni di appoggio sono state molte. Sto ancora valutando il da farsi.
Ciò che mi dispiace è che qualcuno sia rimasto offeso dalle mie parole, perché ho soltanto detto che in qualche situazione la città non si è dimostrata molto solidale con il sindaco. E’ stato uno sfogo personale. Si sa che ci svolge questi ruoli non può avere il consenso totale ed è giusto che sia così».
Fontanini, venerdì scorso, aveva detto di sentirsi stanco e poco motivato. Parole che oggi non ripeterebbe più: «Se si votasse domani mi ricandiderei - aggiunge -. Per ora sono il sindaco e lo sarò per altri cinque mesi. Nel frattempo sto pensando a come attrezzarmi per i prossimi 5 anni, se sarò rieletto».
Il primo cittadino punta il dito contro le opposizioni: «Dispiace che siano così faziose e non riescano a guardare oggettivamente la realtà: la città è cambiata, secondo me in meglio, e la conferma arriva da molti cittadini».
Sulla riunione di maggioranza in programma lunedì, prosegue così: «Motiverò i miei collaboratori a essere più attivi e a ribattere alle accuse che ci vengono fatte, molto pretestuose e assurde in alcuni casi. Devono essere più presenti e non lasciare da solo il sindaco a difendere l’amministrazione».
Un’ultima annotazione la dedica al suo partito, la Lega: «Mi ha sempre aiutato e sostenuto, soprattutto i vertici regionali. Magari in città ci vorrebbe un po’ più grinta per ribadire quello che facciamo e quelle che sono le nostre posizioni».
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