Caro energia, mille persone in regione hanno chiesto aiuto per pagare le bollette
Circa 80mila sono i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l'impianto di riscaldamento d'inverno e il sistema di raffreddamento d'estate: la fotografia scattata da Adiconsum Fvg e Cisl Fvg
UDINE. In Friuli Venezia Giulia ci sono circa 80 mila famiglie che, per riuscire ad arrivare alla fine del mese, sono costrette a rinunciare alla messa in funzione dell’impianto di riscaldamento.
Un’emergenza che il caro bollette ha aggravato, facendo emergere una nuova forma di povertà, quella energetica. Il tema è stato approfondito nel corso di un incontro promosso da Adiconsum Fvg e Cisl Fvg nella sala Valduga della Camera di Commercio di Pordenone e Udine.
Degli oltre mille cittadini che, con la crisi energetica, si sono rivolti agli sportelli dell’associazione cislina dei consumatori, la metà non riesce a far fronte al rincaro dei costi dell’energia. E si tratta, per la gran parte, di over 65 con pensioni basse o di famiglie numerose.
Caro bollette, mille persone si rivolgono all'Adiconsum per il pagamento
Da qui l’appello lanciato al governo di sospendere i distacchi per morosità, di allargare la platea dei beneficiari per i bonus energia, gas e acqua, di valorizzare la pubblicazione dei decreti attuativi per sbloccare la costituzione delle comunità energetiche oltre i 200 kw.
Tutti elementi emersi durante l’evento “Crisi energetica e nuove povertà”, moderato dal giornalista del Messaggero Veneto, Renato D’Argenio, che ha visto protagonisti il presidente nazionale di Adiconsum Carlo De Masi, il presidente regionale del sodalizio Giuseppe De Martino, il referente di Ape Fvg Massimiliano Zampieri, il presidente di Anci Fvg Dorino Favot, la presidente della cooperativa èNostra Sara Capuzzo, il direttore scientifico di Next Leonardo Becchetti, il segretario generale Usr Cisl Fvg Alberto Monticco e la segretaria regionale Usr Cisl Fvg Renata Della Ricca.
A portare un saluto istituzionale sono intervenuti il presidente della Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo e l’assessore regionale Sergio Bini.
Punto di partenza della discussione sono stati i numeri presentati da Adiconsum Fvg: un utente su due risulta economicamente in difficoltà rispetto alla lievitazione dei costi dell’energia, tanto da richiedere assistenza rispetto alla rateizzazione delle bollette, all’accesso ai bonus, alla verifica delle fatture e all’interruzione delle forniture.
Un utente su quattro chiede supporto sul cambio delle condizioni contrattuali, mentre uno su dieci ha a che fare con problemi di altro tipo, come, ad esempio, il funzionamento dei contatori e i ritardi nell’allacciamento dei contatori. «Quello che rileviamo ai nostri sportelli è un’arrabbiatura generale sulla gestione del tema energia, con la maggior parte dei consumatori che ritiene le risposte date dal governo tardive e insufficienti», rende noto De Martino.
Dai vari interventi è emersa la necessità di mettere in campo strumenti risolutivi per arginare il caro bollette a partire dalle questioni del disaccoppiamento del costo dell’energia prodotto con fonti diverse dal gas, e dell’autonomia energetica, come auspicato da De Masi.
Senza tralasciare lo sblocco delle autorizzazioni in essere, visto che, stando ai dati di Terna, in Italia ci sarebbero attualmente 280 gigawatt di progetti di energia sostenibile in attesa del via libera. «E’ una situazione che ci preoccupa enormemente – commenta Della Ricca – e che ha pesantissime conseguenze sia sul benessere delle persone sia sull’inclusione sociale, considerato il forte rischio di marginalizzazione».
Per Monticco «occorre accelerare gli iter autorizzativi dei Cer, ovvero le Comunità energetiche rinnovabili, che altrimenti mancano di operatività, e andare a contestualizzare i programmi del Pnrr su questo specifico tema». Infine Bini, che accanto al fondo da 100 milioni per abbattere il costo dell'installazione di impianti fotovoltaici, annuncia «un bando dedicato alle imprese che scelgono di puntare sul fotovoltaico, con una dotazione considerevole che potrà contare su risorse regionali e comunitarie».
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