Msc Seascape, consegnata a Monfalcone la nave da un miliardo di euro, l’ad di Fincantieri: «L’Italia torni a investire nell’industria»
L’appello di Folgiero condiviso dal presidente esecutivo di Msc crociere, Pierfrancesco Vago, che rivolgendosi al ministro Salvini ha chiesto «di fare molto di più sulle infrastrutture perché gli sforzi degli armatori rischiano di essere vanificati»
Giulio Garau
MONFALCONE. «L’Italia e l’Europa hanno perso il gusto dell’industria pesante, di camminare dentro alle navi e ai prodotti che realizziamo, bisogna riprendere questo gusto. Qui è tutto di acciaio, un prodotto duro da lavorare e servono investimenti per modernizzare i cantieri e permettere queste lavorazioni. Qui a Monfalcone è stato fatto, ma bisogna continuare e avere la capacità di cambiare ora quando vanno bene, imparare a stare comodi nello scomodo».
Msc Seascape, viaggio nella nave più grande mai costruita in Italia
Non solo festa e cerimonia in occasione della consegna dell’ammiraglia di Msc, Seascape, la nave più grande e tecnologicamente più avanzata d’Italia, l’amministratore delegato della Fincantieri, Pierroberto Folgiero ha colto l’occasione della presenza del vice premier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini nel cantiere di Monfalcone per lanciare un appello “per avviare una svolta e un nuovo percorso di sviluppo nel paese”.
E, quasi in sintonia, lo ha fatto poco dopo, sempre parlando dal teatro di Seascape, anche il presidente esecutivo di Msc crociere, Pierfrancesco Vago che si è rivolto direttamente al vice-premier, seduto in platea chiedendo «di fare molto di più sulle infrastrutture perché, gli sforzi degli armatori rischiano di essere vanificati se nei porti non si trovano banchine elettrificate, né depositi di Gnl o di idrogeno, se si va avanti così si rischia di metter in crisi interi settori».
Una cerimonia imponente, anche troppo forse, complice forse anche il fatto di essere la prima veramente libera dopo le restrizioni del Covid, con interventi e discorsi fiume conclusi con la cerimonia sotto bordo con il saluto del “patriarca” della famiglia Msc, Gianluigi Aponte fondatore e chairman del Gruppo che ha chiamato anche la nipote, Zoe Vago a fare da madrina di Msc Seascape (come tradizione del gruppo).
Monfalcone, dal casinò alla statua della libertà fino al simulatore di volo: viaggio a bordo della Msc Seascape
Una giornata particolare, in un momento di grandi cambiamenti e sfide difficili in Italia e nel mondo che ha visto come protagonisti due colossi come Fincantieri con da una parte Folgiero (un gruppo con una rete produttiva di 18 stabilimenti in quattro continenti e oltre 21 mila lavoratori diretti) e dall’altra Vago numero uno di Msc attivo sia nella crocieristica che nella logistica portuale (15 mila dipendenti, 40 mila con l’indotto) lanciare un appello congiunto per un “cambio” di passo di una nazione come l’Italia con enormi capacità e potenzialità manifatturiere ma con peso e ruoli non adeguati nello scenario globale.
Discorsi e appelli che hanno tirato in ballo, tutti (tutti quelli saliti sul palco lo hanno fatto, a cominciare da Folgiero, poi Vago, Aponte, il sindaco di Monfalcone Anna Cisint ma anche il presidente di Fincantieri Claudio Graziano e il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga) il grande condottiero, per 20 anni, della Fincantieri, Giuseppe Bono, morto una settimana fa, che era solito lanciare nuovi messaggi di sviluppo in occasione delle consegne a Monfalcone.
Ecco Seascape, gioiello da un miliardo di euro
«Made in Italy non è soltanto moda, design o food - ha insistito l’ad della Fincantieri - ma credo ci sia anche un made in Italy dell’ingegno. Si dice infatti che l’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa, ma ci si dimentica il fatto che per il 90% è costituita da Pmi, piccole e medie imprese.
Secondo Folgiero la stessa cantieristica italiana è oggi «a rischio di marginalizzazione, rifugiata in una nicchia di altissima complessità. L’Italia per questo deve decidere se vuole essere ancora industriale. Se è così noi di Fincantieri ci siamo».
L’ad ha anche spiegato che per cambiare bisogna puntare sulle competenze, sul digitale e sul green e sul fatto che ci sia il lavoro: «se si riesce a fare questa magia si delinea anche la Fincantieri del futuro».
Ingegno con innovazione, tecnologia e bellezza, poi imprenditorialità e persone. Questo il mix vincente.
Un mix in cui il Fvg è protagonista, lo ha sottolineato il governatore Fedriga ricordando che «Fincantieri con le sue realtà e lo stabilimento di Monfalcone sono strategici per lo sviluppo del Paese».
E ha voluto anche rendere omaggio all’ex ad Bono: «La sua impronta e la sua capacità imprenditoriale - ha detto - sono ormai parte del Dna dell’azienda e questa è la grande eredità da lui lasciata a Fincantieri. Un’azienda che Bono ha saputo risollevare da un momento di crisi e trasformarla in una realtà leader nel settore navalmeccanico».
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