E’ accusato di aver ucciso nove anziani con iniezioni letali, a un ex anestesista chiesti più di due milioni di danni
Nell’ultima udienza, lo scorso 11 novembre, la Procura aveva sollecitato 25 anni e 6 mesi di reclusione per il medico Campanile
Laura Tonero
Da sinistra i giudici Francesco Antoni e Giorgio Nicoli (Foto Bruni)
TRIESTE. Oltre 2 milioni di euro. È la richiesta danni presentata, venerdì 18 novembre, in sede di repliche, dalle parti civili nel processo al medico monfalconese Vincenzo Campanile, l’ex anestesista del 118 di Trieste accusato di pluriomicidio. Nell’ultima udienza, lo scorso 11 novembre, la Procura aveva chiesto 25 anni e 6 mesi di reclusione.
La richiesta di danni, in caso di condanna, è così quantificata: 200 mila euro per ogni figlio o marito per il reato di omicidio più 10 mila euro per il reato di falso. Per i nipoti e per un erede testamentario 100 mila euro per il reato di omicidio e 10 mila euro per il reato di falso. La Corte d'assise è presieduta da Giorgio Nicoli, a latere Francesco Antoni.
Ecco tutti i casi contestati al medico: nove anziani uccisi tra il 2014 e il 2018, secondo l'ipotesi accusatoria, con iniezioni letali di Propofol. Iniezioni che, peraltro, sempre secondo l’accusa l’anestesista non aveva riportato nelle schede di intervento del 118 che compilava dopo i soccorsi. Di qui anche il reato di falso in atto pubblico.
Per quanto riguarda l’Asugi, la richiesta di danni presentata dall'Azienda è di 100 mila euro in caso di condanna per falso e di 400 mila in caso di condanna per omicidio.
La prossima udienza è fissata per il 25 novembre. L’indagine era partita in seguito alla morte dell’ottantunenne Mirella Michelazzi, soccorsa dal medico il 3 gennaio 2018 nella casa di cura Mademar.
I commenti dei lettori