Electrolux continuerà a investire in Italia, ma verifiche in corso
La presidente: «Nessun dramma, ma efficienteremo». «Tecnologia, welfare e competitività qui sono cardini»
Enri Lisetto
«Nessuna scelta drammatica, ma di efficientamento». Così la presidente di Electrolux Italia Manuela Soffientini definisce l’annunciata riorganizzazione del Gruppo nel mondo.
Parla agli imprenditori ospiti dell’Innovation Factory di Porcia, primo capannone dell’allora Zanussi, nell’ambito del ciclo di eventi Gedi Top 500.
La ristrutturazione (che prevede un taglio di 4 mila unità, perlopiù in Nord America) «è recente ed è la sintesi di una situazione che è stata estremamente severa negli ultimi mesi», è la premessa.
Il picco di domanda dopo la pandemia ha stressato la capacità produttiva, la scelta dei prodotti migliori per performance e la scarsità di materia prima e di componenti elettroniche hanno avuto un «pesante impatto sui costi» in un contesto competitivo dominato dalla presenza di gruppi industriali, molti di matrice asiatica, che hanno una resilienza diversa.
Il conflitto tra Russia e Ucraina, inoltre, «ha completamente escluso una serie di mercati creando incertezza».
È in questo contesto, e mentre il mercato sta riassorbendo i forti picchi, che il Gruppo Electrolux ha annunciato un «importante programma di efficientamento, in conseguenza della domanda in forte calo».
Viceversa, «l’investimento per potenziare la capacità produttiva in un’altra unità», quella di Solaro, sebbene soggetto ad accordo sindacale, «rappresenta uno dei segnali di grande attenzione per il mercato italiano».
La ristrutturazione, insomma, per il momento si concentrerà soprattutto in Nord America, mentre in Italia la multinazionale svedese sarebbe intenzionata a continuare a investire.
Mai, però, dare tutto per scontato perché, incalzata dal presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti e dal moderatore, il capo della redazione di Pordenone del Messaggero Veneto Antonio Bacci, sulle carenze infrastrutturali del territorio la presidente del Gruppo Electrolux Italia ha aggiunto: «Le multinazionali vanno attratte e trattenute».
Quanto alla sostenibilità, resta l’impegno a ridurre dell’80 per cento le emissioni di Co2 entro il 2030, «e il risultato è già molto incoraggiante visto che nel 2021 sono diminuite del 78 per cento».
Ai consumatori viene fornito un prodotto in grado di calcolare il risparmio in bolletta al momento dell’acquisto.
Infine welfare e futuro. Electrolux punta sulla tecnologia spinta da vent’anni a questa parte, tanto che in Italia sono tre, Porcia compresa, i centri di ricerca: 800 ricercatori con una visione mondiale, in competizione con i principali gruppi concorrenti.
«Il digitale sarà un elemento chiave del futuro». Così come il poter “stare bene”, in sede o in smart, «politica radicata già prima della pandemia» per garantire un sereno equilibrio tra famiglia e lavoro.
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