La copertina de L’Espresso dedicata a Lorenzo Parelli, lo studente morto durante lo stage in azienda
Aveva 18 anni quando il 21 gennaio di quest'anno è morto schiacciato da una trave d’acciaio, durante il suo ultimo giorno di stage alla “Burimec” di Pavia di Udine

È dedicata a Lorenzo Parelli la copertina dell’anno de L’Espresso. Ed è sua la foto in montagna che apre il numero in uscita domenica.
Aveva 18 anni quando il 21 gennaio di quest'anno è morto schiacciato da una trave d’acciaio, durante il suo ultimo giorno di stage alla “Burimec” di Pavia di Udine. Il giovane, che abitava con la famiglia a Morsano di Strada, frequentava il Centro di formazione professionale dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine.
Lorenzo è «il nome che tutti dovremmo ricordare perché rappresenta il fallimento di una società precaria che non è riuscita a proteggere un giovane. Di una scuola che è costretta a formare gli studenti in luoghi non sempre sicuri. Del mondo del lavoro che continua a mietere vittime», scrive il direttore de L’Espresso, Lirio Abbate, nell’editoriale in cui compaiono i nomi di altri due studenti vittime del lavoro nel 2022: Giuseppe Lenoci, 16 anni, e Giuliano De Seta, 18 anni.
«Dalla tragedia di Lorenzo è trascorso quasi un anno. E non si può dimenticare», prosegue Abbate che sottolinea come il suo nome sia diventato «un riferimento per un forte impegno sulla sicurezza. Un simbolo per gli studenti». Affinché non ci siano più queste tragedie, «in nome di Lorenzo il futuro deve puntare ad azzerare le morti bianche. E la politica, da destra a sinistra – conclude –, deve attivarsi in tutte le sue forme, perché questi studenti non siano morti invano».
I commenti dei lettori