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Approvata dal Consiglio regionale la manovra finanziaria per il 2023

Il governatore Fedriga: in cinque anni valorizzata nostra autonomia. Le minoranze: giudizio negativo. Zalukar astenuto

Aggiornato alle 2 minuti di lettura
ACON 

Il Consiglio regionale ha approvato la manovra finanziaria per il 2023 con i voti favorevoli della maggioranza di Centrodestra e il voto contrario di Pd, Movimento Cinque Stelle, Patto per l’Autonomia, Cittadini e Open Sinistra Fvg, mentre il consigliere del Gruppo Misto Walter Zalukar ha scelto l’astensione giudicando in modo negativo gli interventi nel campo della sanità.

Il via libera ai ddl 182 (Collegata), 183 (Stabilità) e 184 (Bilancio di previsione 2023-2025) è l’ultimo grande atto di programmazione finanziaria della Giunta guidata dal governatore Massimiliano Fedriga, a pochi mesi dalla conclusione della legislatura. Prima del voto finale, Fedriga ha ringraziato «il prezioso lavoro dell’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, e il supporto leale della Maggioranza: i nostri risultati sono il frutto di un gioco di squadra».

Il presidente della Giunta regionale ha rimarcato in particolare - del suo mandato di governo - la valorizzazione dell’autonomia del Friuli Venezia Giulia attraverso «la rinegoziazione dei patti finanziari con lo Stato: nel 2018 dovevamo dare più di 800 milioni, oggi abbiamo dimezzato quel contributo. E se non ci sono le risorse, hanno poco senso anche le competenze».

«Nell’arco del mandato - ha sottolineato ancora il governatore - abbiamo ottenuto anche la competenza sui tributi locali, un altro prezioso tassello per la nostra autonomia». Fedriga si è inoltre detto orgoglioso «del grande lavoro sugli investimenti, con una visione di prospettiva. Lo stesso vale per la sanità, dove molti passaggi hanno bisogno di tempo. Intanto però il settore ha a disposizione 118 milioni in più, e lo stesso vale per l’ambiente che non è affatto una cenerentola».

A questo proposito, il presidente ha invitato «a non ideologizzare la transizione energetica» e a puntare «sull’autosufficienza delle democrazie occidentali nell’approvvigionamento energetico», prima di soffermarsi «sui numeri positivi del turismo, che ci hanno fatto recuperare i livelli del pre-pandemia» e sulla «politica molto forte a sostegno della famiglia».

Molto critica invece la valutazione delle opposizioni. «Il nostro giudizio politico è totalmente negativo - ha osservato Roberto Cosolini, relatore di minoranza per il Pd -. In questi anni abbiamo presentato centinaia di emendamenti e quasi tutti sono stati respinti, ma poi spesso la Giunta ha ripreso le nostre idee, perdendo però tempo prezioso in molti settori».

Ancora più drastico Cristian Sergo: «A questa manovra come voto darei zero, lo stesso numero di emendamenti che ci avete approvato - ha detto il relatore del M5S - , eppure erano proposte di buon senso e non ideologiche». «Il parere assolutamente negativo - ha detto Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) - riguarda tutti i 5 anni, non solo questo bilancio. Temo che questo mandato non lascerà traccia».

«Vediamo più ombre che luci - gli ha fatto eco Tiziano Centis (Cittadini) - e molte criticità, specie nel settore della sanità». Mentre Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, è convinto che «la grande mole di risorse non sia stata utilizzata nel modo giusto. E se si sbagliano gli investimenti in periodi di vacche grasse gli impatti negativi non si vedono subito, ma arrivano nel lungo periodo».

Tutt’altra musica risuona nell’orchestra del Centrodestra. «Avremo anche fatto errori, ma in cinque anni abbiamo dato tantissime risposte ai cittadini», ha detto il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, sottolineando «la coesione dei gruppi di Maggioranza».

Concetto caro anche a Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Siamo rimasti uniti per cinque anni su ogni singolo voto. E mi stupisco quando sento parlare di Giunta fortunata, quasi che Vaia, pandemia e guerra fossero sinonimo di buona sorte». «Il Centrodestra fa, la sinistra perde e spiega: il nostro cambio di passo è stato quasi impietoso rispetto al passato», ha sintetizzato Franco Mattiussi, relatore di maggioranza per Forza Italia.

Mentre Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, ha palato di «cinque anni bellissimi» e di una manovra finanziaria «ricca, attenta al contingente ma anche alle prospettive». Anche l’assessore Zilli è intervenuta per ringraziare «la professionalità degli Uffici», sottolineando «lo spirito di servizio con cui tutti hanno operato per servire al meglio la nostra Regione» e ringraziando anche i consiglieri di Opposizione.

Un «grazie» a Ufficio di presidenza, Conferenza dei capigruppo, Giunta e gruppi consiliari è giunto anche dal presidente dell’Aula, Piero Mauro Zanin. Prima del voto finale erano stati accolti 42 ordini del giorno, 10 dei quali riformulati su richiesta del governatore, mentre i consiglieri hanno bocciato a maggioranza altre 11 mozioni che non avevano superato il vaglio della Giunta.

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