Raid dei ladri in due abitazioni, rubate anche le fedi nuziali
Il colpo a Pissebus di Tolmezzo. Il proprietario: ero uscito, al rientro la casa era a soqquadro. Un altro furto a Paluzza: sottratti gioielli e denaro per un valore di 4.500 euro
Tanja Ariis
Furto con scasso in una casa in zona Pissebus: i ladri hanno rubato anche le fedi nuziali della coppia che vi abita e che proprio quest’anno festeggia i trent’anni di matrimonio. È avvenuto giovedì nella penultima casa, uscendo da Tolmezzo, prima dell’ex polveriera di Pissebus. Riccardo Polentarutti, che ci vive dal 1998, spiega che il furto deve essere avvenuto tra le 17 e le 19 circa, perché quello è il lasso di tempo tra quando è uscito di casa e quando è rientrato.
«Avevo raggiunto il centro con l’auto – racconta – per andare a bere qualcosa con gli amici e quando sono tornato ho trovato la casa a soqquadro. I ladri sono entrati dalla parte posteriore, sfondando il vetro del bagno, hanno perquisito tutte le stanze mettendo sottosopra tutto. Hanno sottratto circa 1.000 euro in contanti, un orologio e gioielli. Purtroppo, però, tra i preziosi rubati c’erano anche le fedi nuziali, il cui valore per me e mia moglie è inestimabile».
Quando Riccardo è rientrato con l’auto, salendo le scale che dal garage conducono in casa ha visto la porta dell’appartamento aperta.
«Mi sono sorpreso – ricostruisce – fosse aperta perché mi sembrava di averla chiusa. Quando sono arrivato all’ingresso ho visto tutto a terra. Poi ho notato tutti i cassetti dei vari mobili aperti e ho capito. Sono usciti da un’altra finestra, sfondando la zanzariera. Ho chiamato i carabinieri di Tolmezzo, che già alle 19.20 erano qui a casa a fare i rilievi.
Mi sono poi recato in caserma a fare la denuncia. Mi fa male quanto avvenuto perché sono un operaio che si guadagna lo stipendio lavorando con onestà, poi arrivano questi, rubano le tue cose e il più delle volte la passano liscia. Mia moglie si è messa a lavare tutto, a far lavatrici per i vestiti, perché è bruttissima la sensazione che si prova quando degli estranei hanno toccato ogni cosa».
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