Traffico di droga a Nordest, domiciliari con braccialetto elettronico per un friulano di 39 anni
Le indagini avevano consentito di individuare l’esistenza di un gruppo composto da almeno sei cittadini, tutti di nazionalità italiana

PORDENONE. Era un elemento al vertice di un gruppo dedico allo spaccio di droga nella provincia di pordenone e in quelle limitrofe. La polizia di Stato di Pordenone, nella mattinata di martedì 24 gennaio, ha dato esecuzione a una misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pordenone, su richiesta del pubblico ministero procedente, nei confronti di B.S., 39 anni, residente in provincia di Udine ma di fatto domiciliato in Spilimbergo, al quale viene contestato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, avviata lo scorso agosto dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone sotto il coordinamento dalla locale Procura, aveva consentito di individuare l’esistenza di un gruppo composto da almeno sei cittadini, tutti di nazionalità italiana, dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Pordenone e in quelle limitrofe, avente sede operativa nel comune di Spilimbergo.
Nel corso dell’attività investigativa, condotta sia con metodologie tradizionali che con attività di carattere tecnico, sono state documentate e riscontrate numerose cessioni, portando al sequestro di oltre sette chilogrammi di sostanza stupefacente e all’esecuzione di due arresti in flagranza. Segnalati, al contempo, anche numerosi assuntori.
Oltre ad accertare le responsabilità dall’arrestato, le indagini hanno permesso di individuare il pieno coinvolgimento di altre cinque persone, che sono state tutte indagate in stato di libertà, le quali secondo quando appurato in sede d’indagine, avevano il compito di supportare l’arrestato nell’attività di spaccio e aiutarlo nell’approvvigionamento della sostanza.
Contestualmente all’esecuzione della misura sono state operate perquisizioni domiciliari a carico degli indagati, che hanno permesso di recuperare ulteriori quantità di sostanza stupefacente e materiale atto al confezionamento.
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