I finanzieri con il drone sorvolano i campi e scoprono lavoratori pagati in nero: sospese due aziende
Sono sei i braccianti stranieri coinvolti nelle indagini della Gdf: due gli imprenditori, un albanese e un italiano, denunciati

I finanzieri del comando provinciale di Pordenone hanno individuato, nelle campagne di Vivaro, 6 lavoratori stranieri completamente “in nero”, intenti a svolgere mansioni agricole per due imprese, una gestita da un cittadino albanese e una da un italiano.
Il primo caso
Alle dipendenze del primo, i militari del gruppo di Pordenone e della tenenza di Spilimbergo, aiutati da una unità drone in forza alla stazione Sagf della Guardia di Finanza di Tolmezzo, hanno individuato tre albanesi, uno privo del permesso di soggiorno e due, invece, muniti del solo “visto turistico”, ostativo allo svolgimento di attività lavorativa.
Per la violazione delle norme del Testo Unico sull'immigrazione e le condizioni dello straniero (D.Lgs. n. 286/1998) le Fiamme Gialle hanno segnalato all’autorità giudiziaria del Friuli Occidentale il rappresentante della società e l’immigrato irregolare.
L’imprenditore albanese era, peraltro, stato arrestato pochi giorni fa per il possesso di un documento d’identità contraffatto e sanzionato per aver impiegato altri lavoratori “in nero”.
Il secondo caso
Anche gli altri tre lavoratori albanesi, dipendenti del titolare italiano, erano provvisti del solo “visto turistico” e, pertanto, non “impiegabili”. Come per il primo caso, il titolare della ditta, alle cui dipendenze lavoravano i braccianti, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria pordenonese.
Per le due imprese è stata richiesta al competente ispettorato del lavoro l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività per aver rilevato l'impiego di lavoratori “in nero” in misura superiore al 10% del totale di quelli regolarmente impiegati.
L’impegno della Guardia di Finanza a tutela della legalità nelle lavorazioni sui campi prosegue senza sosta, per la salvaguardia, in primis, dei lavoratori, sfruttati a causa del loro “stato di bisogno”, e delle realtà imprenditoriali che, invece, operano nel rispetto delle regole.
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