Quasi 700 mila chiamate in un anno, l’appello della Sores a chi chiede soccorso: “Aiutateci ad aiutarvi”
Il direttore De Monte: “Troppe volte il personale viene preso a male parole durante la chiamata”
Giacomina Pellizzari
Lo scorso anno la centrale Sores ha ricevuto 643.352 chiamate, 50 mila in più dell’anno precedente, di queste ne ha gestite 139.858 pari al 30% del totale.
Il restante 45% (285.532) è state processate dagli operatori del 112 perché non erano chiamate sanitarie, il 5% (33.507) dai vigili del fuoco e il 20% (130.355) dalle forze dell’ordine.
Alle quasi 140 mila chiamate ricevute da altrettanti cittadini alle prese con emergenze sanitarie, la Sores ha gestito altre 400 mila chiamate giunte da ospedali e da altre strutture sanitarie.
A queste si aggiungono altre 131 mila indirizzate anche dal soccorso alpino, la Sores, nel 2022, ha codificato oltre 700 mila chiamate. Il 26% delle chiamate è stato fatto in meno di 59 secondi, l’attivazione dei mezzi per raggiungere i pazienti più gravi, i codici gialli e rossi, richiede non più di due secondi.
I dati dell’attività sono stati illustrati nella sede di Palmanova dal direttore della Sores, Amato De Monte, per rassicurare i cittadini che dopo il Covid dimostrano un calo di fiducia nei confronti della sanità e dei sanitari, invitandoli a collaborare con gli operatori della Sores durante il triage.
Procedura, questa, caratterizzato da domande precise per inquadrare il problema e dai consigli necessari per prestare i primi soccorsi, in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
L’invito alla collaborazione si traduce in un appello a non aggredire verbalmente il personale della Sores che troppo spesso, al telefono, viene preso a male parole.
Al fine di promuovere la cultura del pronto soccorso e di informare la cittadinanza sul funzionamento del servizio, la Sores la centrale operativa alle visite e organizzerà una specifica campagna, potenziando anche il programma dei corsi di pronto intervento.
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