
Gli avvocati dei familiari delle cugine morte in A28: "Difesa vuole attenuare le responsabilità di Traykov"
Lunedì 6 febbraio, di fronte alla Corte d’appello di Trieste (presidente Fabrizio Rigo, a latere Deborah de Stefano e Paola Santangelo), è stato celebrato il processo di secondo grado all’imprenditore bulgaro Dimitre Traykov, presente in aula e difeso dagli avvocati Gianni Massanzana e Loris Padalino. Presenti anche, tra i familiari delle vittime, Barbara Rizzotto e Alain Fragasso, genitori di Jessica, assistiti dall’avvocato Enrico D’Orazio, il papà e lo zio di Sara, Dennis e Luca Rizzotto, tutelati dall’avvocato Alessandra Nava. L’accusa, sostenuta dal procuratore generale Carlo Sciavicco, ha infatti riconosciuto che per la parte relativa al reato di lesioni gravi e gravissime nei confronti delle bambine di Sara Rizzotto ora serve la querela di parte, nel caso specifico del padre delle piccole, documento al momento assente. Di conseguenza ha chiesto la rideterminazione della pena in complessivi 6 anni 4 mesi di reclusione. Gli avvocati di parte civile hanno concluso per la conferma del verdetto di primo grado, mentre la difesa dell’imputato ha chiesto la rideterminazione della pena, con un verdetto di non doversi procedere per difetto di querela in ordine al reato di lesioni gravi e gravissime nei confronti delle figlie della Rizzotto. La Corte d’Appello ha deciso di aggiornare il processo al 26 aprile per dar modo e tempo al padre di Sara Rizzotto di formalizzare la querela. Qui le dichiarazioni degli avvocati D'Orazio e Nava
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