Medicine da regalare a chi è in difficoltà: la raccolta sarà attiva fino a lunedì 13
In provincia aderiscono 93 farmacie, in città sono 23. L’anno scorso sono state raccolte 9.392 confezioni
Lisa Zancaner
Torna anche quest’anno la Giornata di raccolta del farmaco, l’iniziativa solidale che va incontro alle esigenze di tante persone che non possono permettersi di acquistare un farmaco.
Da ieri al 13 febbraio nelle 93 farmacie aderenti di Udine e provincia – in aumento rispetto alle 88 dello scorso anno – sarà possibile donare uno o più medicinali. Sul totale delle farmacie aderenti 23 sono quelle della sola città di Udine, sempre attenta a partecipare a questa iniziativa. I farmaci raccolti sosterranno 42 realtà del territorio che si prendono cura dei bisognosi.
In provincia di Udine, durante la passata edizione, nonostante la crisi pandemica, sono state raccolte 9.392 confezioni di farmaci che hanno aiutato gli enti preposti alla distribuzione ai più bisognosi. In tutto il Friuli Venezia Giulia, nel 2022, sono state messe assieme 19.000 confezioni di farmaci con una donazione media di 107 prodotti per ciascuna farmacia. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare migliaia di persone aiutate dalle varie realtà caritative del territorio regionale.
I farmaci raccolti sono per lo più antipiretici, antistaminici, antinfluenzali, ma anche colliri, disinfettanti e antinfiammatori. Sono tutti farmaci che non necessitano della ricetta medica, quindi totalmente a carico di chi ne ha bisogno. Permane, purtroppo, un’emergenza che, con o senza Covid, si protrae da anni, ma con la pandemia e, oggi, con la crisi economica, si è aggravata: si tratta delle persone in condizione di povertà sanitaria e la richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali cresce.
Inoltre, chi è in difficoltà economiche e malato per sopravvivere ha bisogno di molte medicine che il sistema pubblico non passa, dai preparati per malattie da raffreddamento, agli antisettici e disinfettanti, antibiotici e preparati per uso dermatologico, farmaci per i disturbi gastrointestinale e chi è povero, spesso, non può permettersi nemmeno di pagare il ticket.
Eppure, ogni anno, nelle nostre case, giacciono quintali di farmaci ancora validi. Se sprecati, producono costi ambientali e economici. Se donati alle realtà assistenziali, possono diventare una risorsa. Nonostante i farmaci da banco abbiano un prezzo bloccato da alcuni anni, aumentano le persone che rinunciano alla “tappa” in farmacia per fra quadrare i conti.
E il Banco riconferma anche il valore sociale della farmacia, dove ben si conoscono le difficoltà delle famiglie, soprattutto in questo periodo, dove pagare le bollette non lascia altre disponibilità economiche nemmeno per una confezione di aspirine.
In ultima analisi, va anche detto che la stagione invernale non aiuta perché, tra Covid e virus influenzali, c’è necessità di avere in casa alcuni farmaci essenziali che, però, come detto, non tutti si possono permettere, oltre a esser anche difficili da reperire. Come ogni anno, il Banco Farmaceutico è una formidabile risposta a tutti questi bisogni.
I commenti dei lettori