Acqua troppo torbida: stop di alcuni giorni ai dragaggi nel canale
L’operazione di dragaggio, dal costo di 250 mila euro, permetterà di abbassare i fondali, che dagli attuali 50-70 centimetri di profondità (durante la bassa marea le barche si appoggiavano sul fondo) saranno portati a quasi tre metri.
Francesca Artico
I sensori dell’Arpa (uno su due) hanno rilevato l’aumento della torbidità dell’acqua e sono quindi stati sospesi i lavori di dragaggio del canale di raccordo tra la darsena di Marina Portomaran e il canale principale di Marano Lagunare.
«I lavori dovrebbero riprendere in questi giorni anche perché la ditta che li sta eseguendo ha effettuato tutti i controlli del caso. Comunque – spiega il vicesindaco Sandro Ceccherini – non è nulla di grave, si sono rispettare le prescrizioni imposte dall’Arpa».
L’intervento, avviato il 20 febbraio, è atteso da anni dalla struttura diportistica che conta 600 posti barca e che, per l’avvio delle opere, ha dovuto spostare tutte le imbarcazioni e togliere gli ormeggi.
Lo stop ha quindi creato qualche malumore tra diportisti e operatori dei cantieri nautici che in quel canale (interdetto alla navigazione durante i lavori) provano e collaudano le barche.
L’operazione di dragaggio, dal costo di 250 mila euro, permetterà di abbassare i fondali, che dagli attuali 50-70 centimetri di profondità (durante la bassa marea le barche si appoggiavano sul fondo) saranno portati a quasi tre metri. L’intervento dovrebbe essere completato in due mesi dall’impresa Battiston di Torino che li ha dati in subappalto alla ditta Adriacos di Latisana.
L’esecuzione prevede lo scavo tramite un sistema di dragaggi ad alta tecnologia, ovvero il sedime non verrà asportato con una benna, ma sarà aspirato con un disgregatore che, utilizzando una pompa, lo convoglierà in una tubatura collegata direttamente all’area di deposito dove il fango scavato sarà rilasciato.
Il metodo scelto, garantiscono i tecnici, tutela l’ambiente evitando così dispersioni in acqua.
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