Rincorsa al vertice: un precedente carica il Pordenone
Nella stagione 2013-2014 il sorpasso finale al Marano. In casa neroverde ci sono le qualità per una rimonta
Alberto Bertolotto
Il fatto che il Pordenone, al cospetto del Piacenza, abbia ritrovato la vittoria dopo un mese è l’aspetto più importante. Avere ridotto da cinque a tre le lunghezze di ritardo dalla capolista, la Feralpisalò, è tuttavia un altro dono prezioso scartato al 90’ della 32ª giornata: la squadra di Stefani ha cominciato la sua rincorsa verso la vetta del girone A di Lega Pro.
Un posto cui può ambire vista la sua forza, un calendario che presenta ancora qualche scontro diretto e anche un precedente favorevole.
I ramarri del 2013-2014, saliti in serie C, erano staccati di cinque punti dal Marano dopo lo scontro diretto del 2 marzo 2014. Poi partì la rimonta, conclusa col sorpasso avvenuto nell’ultima tappa con la vittoria di Este. Certo, il match coi vicentini, allora, valeva per il 25° turno del torneo. La squadra di Parlato aveva più tempo per annullare lo svantaggio rispetto a quella attuale. Tuttavia quel gruppo recuperò quelle cinque lunghezze nell’arco di cinque giornate, una in meno rispetto ai turni che mancano adesso da qui alla fine del campionato (sei in tutto).
Quel Pordenone agganciò il Marano al 30° turno, battendo il Belluno per 2-0 in trasferta e approfittando così dell’ennesimo pareggio dei bianconeri (nell’occasione con l’Este). Il sorpasso avvenne dopo quattro turni, anche se non era necessario per vincere il torneo. Allora, per decretare la vincitrice, in caso di arrivo a pari punti era previsto lo spareggio. I ramarri di oggi invece devono per forza precedere di un punto la Feralpi, visto che in situazione di parità vale il criterio degli scontri diretti e al riguardo i neroverdi sono in svantaggio (un ko e un pareggio nelle due sfide giocate).
L’operazione è comunque alla portata della formazione di Stefani, che all’ultima giornata, mentre affronterà a Fontanafredda l’Albinoleffe, aspetterà il risultato di Feralpisalò-Pro Sesto, vale a dire i team che in questo momento occupano le prime due posizioni del campionato. Tutto è aperto e il grande merito del Pordenone è stato quello di avere vinto una sfida cruciale con il Piacenza.
L’ha fatto con pazienza, sporcandosi le mani, capendo le diverse fasi dell’incontro che si sono presentate di fronte. Sull’1-1, appena ha visto il varco giusto, si è infilato grazie alla percussione di Piscopo e Dubickas, con il lituano che ha segnato il 2-1.
Stefani a fine partita era ragionevolmente soddisfatto: sa che questo successo può avere sbloccato i suoi, parsi un po’ sfiduciati nell’ultimo periodo.
Adesso bisogna dare continuità. In questo senso la sfida di domenica col Novara è da centrare, magari sperando in un mezzo passo falso di Feralpi (impegnata col Mantova) e Pro Sesto (che affronta il Renate).
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