Giorgetti in Friuli: “Superbonus, al lavoro per salvare chi ha agito in buona fede”
Il ministro dell’Economia attacca la norma originaria: «Messaggi fuorvianti sulla gratuità». Assist a Fedriga: «Non c’è miglior presidente possibile per il Friuli Venezia Giulia»
mattia pertoldi
Nessuna marcia indietro sul superbonus, ma l’assicurazione che il Governo «si sta impegnando sui crediti incagliati perchè si tratta di famiglie che in buona fede hanno creduto ai messaggi fuorvianti della gratuità per tutti» in base a norme e regole varate all’epoca dal Governo giallorosso di Giuseppe Conte.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, parla di edilizia, e dei principali temi di politica economica, il giorno prima del suo arrivo in Friuli Venezia Giulia. Oggi, infatti, Giorgetti sarà a Pordenone, assieme agli altri ministri leghisti al Governo, per la grande convention organizzata in Fiera dal Carroccio a sostegno della candidatura di Massimiliano Fedriga.
Ministro, nonostante il caro-energia, il balzo dell’inflazione e l’aumento delle materie prime l’Italia e il Friuli Venezia Giulia hanno aperto il 2023 con discrete prospettive economiche dopo gli ottimi risultati del 2022. Che esiti si attende per l’anno in corso?
«Sono ottimista, pur con cautela e prudenza, considerati i segnali che arrivano dalla realtà. Purtroppo la guerra in Ucraina continua e sussiste sempre la questione legata al caro-energia, anche se stiamo assistendo a un graduale rallentamento dei prezzi. Direi che se il quadro economico proseguirà con gli attuali segnali, l’Italia e il Friuli Venezia Giulia hanno buone possibilità di ripartire».
In legge di Stabilità avete deciso di eliminare il taglio delle accise dirottando quelle risorse nella riduzione delle bollette energetiche. Come pensate di muovervi, in questo senso, nei prossimi mesi?
«Stiamo guardando con grande attenzione alle possibilità che dovrebbero diventare disponibili all’interno del RePowerEu (cioè il Piano europeo dell’energia ndr). Continueremo inoltre a sostenere le misure necessarie a contrastare il caro-energia fino alla fine dell’anno».
Lo stop al superbonus ha alzato un polverone anche in Friuli Venezia Giulia dove le associazioni di categoria parlano di decine di aziende a rischio chiusura. Quali soluzioni immaginate per venire incontro alle richieste di costruttori e famiglie?
«Va chiarito che il nostro decreto di febbraio ha fermato le modalità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura da quel momento in avanti. Allo stesso tempo mi preme sottolineare che le criticità, purtroppo, sono conseguenza delle storture con cui è stata impostata la misura originale. Storture che stiamo correggendo per consentire a famiglie e imprese di uscire da questa trappola. Gli esodati del superbonus esistevano già prima di febbraio 2023 e, anzi, noi siamo intervenuti per porvi rimedio».
La nostra regione è “stretta” tra due realtà, Austria e Slovenia, in cui il livello di tassazione è decisamente più vantaggioso. È davvero impossibile pensare a un sistema di fiscalità specifico per le aree di confine?
«Siamo inseriti in un sistema di regole europee che limita il nostro raggio d’azione e abbiamo un debito più alto di altri che non ci consente gli stessi spazi di manovra. La riforma del fisco approvata dal Governo garantirà alle imprese un respiro di sollievo attraverso la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale che punta a favorire gli investimenti e le assunzioni».
Con il Governo Draghi la Regione ha ridiscusso i Patti finanziari riducendo notevolmente il peso che sostiene all’interno dei meccanismi di risanamento della finanza pubblica. Gli accordi scadono nel 2025. Non è il momento di cancellare del tutto questa forma di tassazione indiretta?
«Siamo al lavoro con la riforma sulle autonomie e abbiamo aperto un confronto con tutte le Regioni, compreso il Friuli Venezia Giulia, per rivedere, tra le altre cose, i rapporti fiscali».
Nelle more della stessa rinegoziazione si è parlato anche della possibile rivisitazione delle compartecipazioni erariali. Aprirete un ragionamento in materia?
«Anche questa discussione confluirà nella riforma, con l’auspicio di un buon risultato per il Friuli Venezia Giulia».
Com’è il clima attuale all’interno del Governo? L’assenza dei ministri leghisti durante l’ultimo intervento di Giorgia Meloni alla Camera sulla guerra in Ucraina non è passata inosservata…
«Sono polemiche ridicole. Il clima nel Governo è caldo e davvero molto positivo».
Perchè votare per Massimiliano Fedriga alle Regionali di aprile?
«Ma sono domande da fare? Dove lo trovate un presidente più bravo di lui?».
I commenti dei lettori