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La tragedia di Torino

Aereo delle Frecce Tricolori precipitato durante un’esercitazione: il pilota friulano è tornato a casa

Oscar Del Dò, il maggiore della Pattuglia acrobatica nazionale che si trovava alla guida del velivolo che schiantandosi al suolo all’aeroporto di Torino-Caselle ha causato la morte di una bambina di 5 anni, è rientrato a Martignacco: è ancora sotto shock per l’accaduto

Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Il momento dell'impatto al suolo dell'aereo delle Frecce Tricolori guidato dal maggiore Oscar Del Do' (a destra in una foto ufficiale della Pan)

 

MARTIGNACCO. Oscar Del Dò, il maggiore delle Frecce Tricolori che si trovava alla guida dell’aereo caduto nel corso di una esercitazione all'aeroporto di Torino-Caselle – dopo lo schianto a terra, avvenuto nel pomeriggio di sabato 16 settembre, il velivolo aveva preso fuoco finendo per sfondare le recinzioni e colpire un’auto in transito, sulla quale si trovava la bambina di 5 anni deceduta nell’impatto – , è tornato in Friuli Venezia Giulia.

Incidente aereo a Torino, si schianta mezzo delle Frecce Tricolori

Il 35enne di Torreano di Martignacco, secondo quanto si apprende, è in buone condizioni di salute ma turbato, ancora sotto shock per l'incidente.

Per la giornata odierna (lunedì 18 settembre) era previsto il sorvolo (poi annullato) della Pattuglia acrobatica nazionale ad Aosta, nell'ambito dell'iniziativa “Am ringrazia l'Italia”, un modo per celebrare con i cittadini i cento anni di storia della forza armata, nata il 28 marzo 1923.

In merito alle cause della tragedia consumatasi nell’aeroporto torinese,continua a far discutere l’avviso diramato ai piloti attraverso una chat nella quale si riferiva di un “alto rischio di impatto con uccelli” nell’area dove erano impegnate in addestramento le Frecce Tricolori.

Frecce tricolori, l'audio nelle chat: "Il rischio 'bird strike' era acuto'"

«La fase di decollo è la più delicata. Il nostro aeroporto è frequentato da apparecchi a elica o da alianti e, in quel caso, l'impatto con qualche uccello provoca danni minimi, come la rottura di un fanalino. È capitato più di una volta. Ma con un aereo a turbina può diventare un grosso problema». A parlare del "bird strike”, che secondo le prime ipotesi ha provocato la tragedia di San Francesco al Campo, è Alberto Bannino, presidente dell'Aero Club Torino-Aeritalia, uno dei più antichi d'Italia, fondato nel 1908.

Domenica 17 settembre, per il centenario della fondazione dell'aeronautica militare, nello scalo di Torino-Caselle era prevista una spettacolare esibizione delle Frecce Tricolori, che avrebbero proposto il programma completo con 24 minuti di volo e 18 figurazioni. La kermesse, però, è stata annullata in segno «di cordoglio e di vicinanza alla famiglia coinvolta nella sciagura».

Ma nonostante le precauzioni «ridurre a zero le probabilità del bird strike è impossibile», sostiene il presidente dell'Aero club Torino. «Da pilota - dice Bannino - mi è successo in diverse occasioni di essere sfiorato da uccelli in volo».

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