Udinese, il destino di Becao: prima il recupero fisico, poi la questione contratto
Pietro Oleotto
C’è? Non c’è? Ritorna? Quello brasiliano è stato il piatto del giorno in casa Udinese. Quasi una feijoada de frango, verrebbe da dire, anche se dare del “pollo” al volante al povero Walace, finito a ruote all’aria con la sua auto nella notte cittadina e fortunatamente illeso, sarebbe infierire in modo gratuito su un giocatore che è uno dei pochi insostituibili per caratteristiche tattiche nel quadro pennellato da Andrea Sottil. Sta bene, potrà esserci con la Lazio.
I dubbi, invece, potrebbero riguardare il connazionale Rodrigo Becao, diventato – proprio come la “fagiolata” nella cucina brasiliana – un contorno buono per tutte le portate servite dagli avversari. Sa difendere sull’uomo, andare in anticipo, adesso anche ripartire sulla cosiddetta catena di destra alimentata dalle giocate del “Tucu” Pereyra. E fare gol. Uno così è difficile regalarlo, come si è capito contro l’Atalanta, nonostante la prestazione sontuosa di Nehuen Perez che l’ha sostituito sul centro destra, aprendo però alla sinistra di Bijol una “falla” che l’incerto Ebosse non ha tappato.
Insomma, Becao servirebbe come il pane all’Olimpico contro la Lazio, ma anche ieri il numero 50 bianconero non ha fatto capolino nel gruppo che ha ripreso la preparazione al Bruseschi, un po’ come era successo all’arrivo allo stadio Friuli, domenica poco dopo mezzogiorno, quando non c’era traccia del difensore brasiliano nella “sfilata” d’uscita dal pullman bianconero. Non esattamente una sorpresa.
Dalle maglie strette dalla società a protezione della squadra, era comunque emerso che quella appena passata era stata per Becao una settimana tormentata, tutt’altro che lineare, come sarebbe stato augurabile. E fin dal mercoledì. Per poi culminare in quello che il club, in una comunicazione ufficiale, ha definito «un affaticamento muscolare», «accusato domenica mattina», ha poi aggiunto Sottil spiegando il forfait del suo centrale di destra.
Secondo le indiscrezioni, si tratta di un problema che dovrebbe dissolversi nelle prossime ore, in tempo dunque per quello che dovrebbe essere il nodo principale sciogliere: il recupero fisico in vista del big match di domenica in casa della Lazio.
A livello psicologico, invece, c’è il tarlo del contratto che tormenta il 26enne di Salvador de Bahia.
Con l’Udinese ha un accordo che scadrà nel 2024, ma dopo un estate passata alla finestra, ascoltando le voci degli interessamenti di squadre italiane (anche l’Inter) e di Premier (l’Everton e il Tottenham), il brasiliano ha l’ambizione di mettersi alla prova nelle coppe e non ha dato il via libera a un rinnovo del contratto, neppure per un solo anno, lasso di tempo aggiuntivo che permetterebbe all’Udinese consolidare una posizione di forza in una trattativa in uscita durante la prossima estate.
Questione di promesse di cessione e di milioni, almeno venti, secondo la quotazione fatta da Gino Pozzo che per trovare la quadra si appoggerà a Luciano Ramalho, uomo di fiducia in Brasile e intermediario che portò Becao in Friuli nel 2019.
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