L’Udinese ha consegnato a Silvestri le chiavi della sua porta fino al 2025
L’annuncio del rinnovo del portiere che la società considera una delle colonne della squadra. Dopo il prolungamento fino al 2026 di Walace, un altro segnale importante da parte dei Pozzo
Stefano Martorano
Sarà ancora in buone mani la porta dell’Udinese in futuro, almeno per altre due stagioni, ovvero fino al 30 giugno 2025, data e scadenza sulla quale ieri la società bianconera ha trovato e siglato l’accordo sul prolungamento di un ulteriore anno di contratto con Marco Silvestri, ufficializzandone poi l’operazione con un comunicato in serata. Un rinnovo senza dubbio “pesante” e tra i più attesi, considerato che l’estremo difensore nato il 2 marzo del 1991 a Castelnovo né Monti, in provincia di Reggio Emilia, è senza ombra di dubbio una colonna portante dell’Udinese di Andrea Sottil, così come la scorsa stagione lo era già stato prima per Luca Gotti e poi per Gabriele Cioffi, una volta arrivato da Verona per raccogliere l’eredità di Juan Musso, ceduto all’Atalanta per una ricca plusvalenza.
Anche i rinnovi di Rodrigo Becao (scadenza a giugno 2024) e del “Tucu” Maxi Pereyra (2023) devono essere considerati attesi dai tifosi a cui la società chiede ancora pazienza, visto che su entrambi i fronti si sta lavorando partendo da presupposti differenti, ma è indubbio che dopo quello di Walace, che lo scorso 17 novembre ha prolungato fino al 2026, anche il rinnovo di Silvestri vada letto come un tassello importante in proiezione futura, e non solo come un consolidamento per la società a fronte di possibili richieste in sede di mercato. Vero che guardandosi intorno, specie nel florido giardino della serie A in cui stanno consacrandosi Alex Meret, Guglielmo Vicario, Ivan Provedel e Samuele Perisan, il tifoso friulano qualche domandina potrebbe anche porsela, visto che tutti sono stati sotto l’orbita bianconera, ma è innegabile che Silvestri rappresenti una garanzia di affidabilità per l’Udinese. Anzi, lo ha già dimostrato l’ex portiere che il Verona lasciò partire per una cifra vicina a due milioni e mezzo nel 2021, perché nelle 53 partite finora disputate con la Zebretta Silvestri ha piazzato molte più parate decisive che sono valsi punti pesanti, abbassando per dodici volte la saracinesca con quei famosi clean sheat che esaltano la difesa individuale e collettiva, che rimediato topiche e gol evitabili.
D’altronde, se la Lazio di Lotito in estate aveva pensato a lui, chiedendo informazioni per poi puntare su Provedel, c’è più di un motivo. Tra questi anche la grande professionalità che contraddistingue un ragazzo considerato performante e incisivo anche in spogliatoio, dove fa valere il peso dell’esperienza con un sorriso e una positività contagiose. Da anni si sostiene che all’Udinese manchi uno “zoccolo duro” di italiani, e quindi si sbaglierebbe se non si considerasse Silvestri un leader nostrano e carismatico anche per i più giovani. Ecco spiegata un’altra valenza di questo prolungamento che suona come un piacevole “sì” a una realtà in cui il portiere emiliano si trova a suo agio.
E pazienza se quella Nazionale a cui Silvestri ambisce ancora sta via via svanendo dopo le ultime chiamate del Ct Roberto Mancini che risalgono all’ottobre 2020, alle sfide con Moldavia e Polonia. E bisogna farsene una ragione.
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