Udinese, la sconfitta con il Bologna fa male a Sottil: “È un momento nero, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità”
L’Udinese non vince da dieci partite, durante le quali ha raccolto 6 punti, solo Verona, Cremonese e Sassuolo hanno fatto peggio con 4.
Pietro Oleotto
Estremamente lucido. Più di qualche suo “soldato” che ieri non ha difeso il fortino dello stadio Friuli. «Non possiamo fare finta che tutto vada bene», racconta il “comandante” Sottil, estremamente sincero nell’esporre i problemi dell’Udinese, in trincea, quasi sulla difensiva, soltanto quando si è trattato di rispondere sulle condizioni di Deulofeu, sparito anche dalla lista consegnata all’arbitro. Forse questo continuo tiramolla sul numero 10 l’ha stufato: «Su di lui con lo staff abbiamo fatto le nostre considerazioni e abbiamo deciso di passare alla prossima settimana», aveva detto a Dazn già nel prepartita. Dopo non ha voluto ripetersi.
ANALISI
Si fanno i conti in sala stampa. L’Udinese non vince da dieci partite, durante le quali ha raccolto 6 punti, solo Verona, Cremonese e Sassuolo hanno fatto peggio con 4. Sottil preferisce mettere la lente solo sulla partita di ieri che «si doveva giocare da vera Udinese, invece noi siamo stati poco cattivi e concentrati. Più che sui dati numerici, poi, ora contano i fatti. Abbiamo avuto le occasioni per rimettere a posto la nostra situazione, ma abbiamo sbagliato gol soli davanti alla porta». Da lì alla «più brutta partita da quando sono qui» il passo è breve, così come quello successivo: «Farò le mie considerazioni per invertire la rotta. Ma non dobbiamo buttare via tutto».
SOLUZIONE
«Sono troppe partite che diciamo: ci sono cose che non vanno». Aggiunge subito il tecnico di Venaria Reale. Il riferimento è lampante. Una volta la rete mancata all’ultimo minuto, un’altra la marea di occasioni sprecate, un’altra ancora il vantaggio ospite concesso dopo pochi minuti o a pochi giri di lancette dalla fine. «Stavolta abbiamo subito un gol da rimessa e il secondo da corner. Conoscono questo ambiente, questa società. Dobbiamo confrontarci proprio perché qui, nelle difficoltà, ci si compatta. E per questo il nostro capitano (il “Tucu” Pereyra, ndr) in spogliatoio ha proposto il ritiro anticipato. Quando? Lo decideremo d’accordo con la società. Ci vuole una svolta. Io sono uno che vede o bianco o nero. Questo è un momento nero, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità davanti alla proprietà e ai nostri tifosi che, anche stavolta, ci hanno incitato fino all’ultimo. Poi sono arrivati anche dei fischi che ci stanno. Li accettiamo».
SCENARIO
Chiusura riservata ai dubbi. Il mercato può essere una distrazione? «Non deve essere così. Non mi sembra questo il problema». Oppure: possibile che ora l’Udinese abbia poche soluzioni per “rivoltare” la partita tatticamente? «Ho sostituito i due interni di un centrocampo che, senza parlare di prestazioni individuali, non è stato così brillante, mentre Ebosse è entrato per Perez perché volevamo delle sovrapposizioni a sinistra come quelle che garantiva Becao a destra». Piano fallito. Anche per questo è stata «la partita più brutta».
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