Udinese, l'attacco non è da zona Europa: cosa dicono i numeri bianconeri
I reparti offensivi delle prime sette in classifica sono stati tutti più prolifici di quello bianconero: alle spalle di Beto (sette centri) il giocatore con più reti è Samardzic con tre
Massimo Meroi
L’Udinese può (o sarebbe più corretto dire avrebbe potuto?) davvero lottare per un posto in Europa? Siamo sicuri che i bianconeri abbiano un potenziale all’altezza di qualcuna delle prime sette squadre in classifica? Hanno esagerato tutti coloro che fino alla gara con il Bologna sostenevano che era lecito sognare? Tutte queste domande troveranno una risposta nella continuazione del campionato. Soffermandoci sulla valutazione del potenziale offensivo i numeri dicono che gli attaccanti dell’Udinese, per quello che hanno prodotto finora, non sono da Europa. Si potrà obiettare che non per forza di cose devono segnare le punte per arrivare in alto in classifica (la squadra allenata da Spalletti nella stagione 2002-2003 approdò nelle coppe con Muzzi e Iaquinta che segnarono rispettivamente 5 e 7 reti) ma in genere sono i gol delle punte che certificano lo stato di salute di una squadra.
Nell’Udinese dietro Beto (7 gol non sono comunque un bottino malvagio) il vice cannoniere e Samardzic (3), Deulofeu è fermo a 2, Nestorovski a 1 mentre Success è ancora al palo: hai voglia a dire che il nigeriano è utile perché fa salire la squadra, pulisce i palloni e crea gioco. Una punta viene valutata per quello che finalizza, innanzitutto e Success sotto questo punto di vista è al di sotto della sufficienza.
Di tanto o di poco tutti gli attacchi delle squadre che sopravanzano i bianconeri in classifica hanno segnato di più. Quasi scontato trovare davanti a tutti la squadra capolista e che può contare sul capocannoniere della serie A, Victor Osimhen (12), affiancato da Kvaratskhelia (7) e dalla rilevazione Elmas (5) che ha fatto meglio del titolare Politano (3). Seguendo la classifica delle squadre, il Milan, secondo, ha punte sin qui meno ispirate di quelle di Lazio e Inter. Leao (8) e Giroud (5) hanno fatto il loro dovere, spalleggiati da Diaz. Il tridente della Lazio è quello forse più equilibrato e omogeneo: Immobile, che ha saltato molte partite, è a quota 7 al pari di Zaccagni, è arrivato a fare cinquina Felipe Anderson. In tutto fanno 19 gol, gli stessi dell’attacco dell’Inter dove il leader è decisamente Lautaro (9) ben spalleggiato da Dzeko. Più staccato Correa (2) mentre Lukaku è fermo al gol segnato alla prima giornata a Lecce.
L’Atalanta ha avuto poco e niente da Muriel e Zapata (un gol a testa), ma ha trovato alternative valide nei nuovi acquisti: su tutti Lookman che grazie anche a qualche rigore, è vicino alla doppia cifra (9). Il giovane Hojlund, esploso nel 2023, è a quota 4. Dybala, un po’ come Beto, è l’attacco della Roma (7), Abraham (4) è in ritardo rispetto allo scorso anno. Belotti ha fatto scena muta come Success. Morale? L’Udinese, con l’attacco che ha non è da Europa. Nelle prossime gare attendiamo smentite sul campo.
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