L’Udinese va a Genova per la sfida con la Sampdoria: “Ma la squadra deve risvegliarsi”
«Mercato? La squadra è nella terra di mezzo e potrebbe non avere l’esigenza di spendere»
STEFANO MARTORANO
Novanta minuti, gli ultimi del girone di andata, separano il campionato dal fatidico giro di boa che invita più a guardare avanti che a guardarsi indietro. L’Udinese ci arriverà domani, entrando in scena alle 12.30 con la Sampdoria a Genova, ex “repubblica calcistica” – non solo marinara, vista la presenza del Genoa – in chiara difficoltà anche in serie A, dove la Samp è impanicata dal rischio fallimento sul piano societario e da una classifica che non le consente più passi falsi. Uno scenario che Ivan Zazzaroni considera cruciale per entrambe, ma a sorpresa ancor più «decisivo» per l’Udinese, definita «irriconoscibile» dal noto opinionista, direttore del “Corriere dello Sport” e, per chi il calcio lo guarda solo di striscio, giudice del famoso show televisivo “Ballando con le Stelle”.
Zazzaroni, non ci sono partitissime nell’ultima giornata di andata, ma a ben guardare Sampdoria-Udinese è una sfida davvero delicata.
«Lo è per più motivi, a cominciare dal momento molto particolare sul piano societario vissuto dalla Samp. Le questioni sono note, mentre sul campo la squadra di Stankovic ha davvero grossi problemi in fase offensiva, dove i gol non arrivano».
All’Udinese invece è la vittoria che non arriva da dieci turni.
«Un’enormità e un dato anche piuttosto incomprensibile alla luce della struttura di squadra, perché considero l’Udinese tra le prime in Italia sul piano fisico e atletico. Tecnicamente poi ha alzato il livello presentando molte più soluzioni, e quindi non so davvero spiegarmi la flessione abbastanza sensibile di cui è stata suo malgrado protagonista».
Come dire che sarà un mezzogiorno e mezzo di fuoco a Marassi...
«Dove l’Udinese deve cercare una svolta radicale. Questa partita arriva dopo il ko con il Bologna e la settimana di ritiro, e personalmente la considero importantissima per bloccare il trend negativo. La squadra di Sottil ha tutto per tornare a esprimere tutte le sue qualità e per riprendere la marcia, e aggiungo anche che dovrà fare la corsa su stessa, senza guardare troppo la Samp».
Cosa che si è arrestata per quali motivi?
«Difficile dirlo. Io resto dell’idea che questa stagione è stata purtroppo segnata dalla sosta per il Mondiale, quindi può essere che si sia sbagliato qualcosa, ma è anche vero che prima della sosta c’era stato un calo preoccupante dei bianconeri. Domenica ero al Friuli e contro il Bologna ho visto un’Udinese completamente diversa, sul piano delle prestazioni, da quella che avevo visto e percepito fino a metà ottobre, alla partita con la Lazio».
Zazzaroni, fanno specie le leggerezze, le disattenzioni in chiave difensiva dei bianconeri.
«Sono errori che lasciano perplessi, ma che sono anche un male comune che riguarda anche altre realtà, basta vedere i quattro gol su cinque rimediati dalla Juve a Napoli».
Ritiene che il mercato possa essere d’aiuto a Sottil?
«Questo è un discorso particolare perché l’Udinese è tra le squadre che si trovano nella terra di mezzo e che quindi potrebbero non avere l’esigenza di spendere adesso. La salvezza è ormai acclarata, con le ultime tre che difficilmente si salveranno, e guardando in alto le prime cinque o sei sono inavvicinabili. Rimane un posto per l’Europa e francamente mi sembra molto difficile accedervi, a mano di clamorosi ribaltoni. Vero che le motivazioni devono sempre esserci, ma oggi come oggi ci sono società che non hanno esigenze tecniche, mentre un altro tipo di discorso sarebbe lanciare i giovani interessanti che all’Udinese non mancano».
I commenti dei lettori