Sottil, dopo il pareggio con il Sassuolo, difende l’Udinese: “Fischiamo una squadra al settimo posto”
Andrea Sottil è ritornato a vestire metaforicamente i panni del difensore: perciò ecco il tackle sulle reazioni del pubblico, al quale aggiunge anche altri interventi “in scivolata” per commentare la sola vittoria nelle ultime 14 giornate e la sostituzione di Beto con un’impalpabile Success
Pietro Oleotto
«Prendo atto che si sta fischiando un’Udinese che è al settimo posto». Dopo aver cacciato fuori il “boccone avvelenato” del secondo gol subito a pochi attimi del primo tempo – «Dovevamo evitarlo, loro avevano un attaccante in area contro cinque nostri difensori» –, dopo aver raccontato che la squadra alla fine, all’interno dello spogliatoio, ha fatto emergere il proprio disappunto, Andrea Sottil è ritornato a vestire metaforicamente i panni del difensore: perciò ecco il tackle sulle reazioni del pubblico, al quale aggiunge anche altri interventi “in scivolata” per commentare la sola vittoria nelle ultime 14 giornate e la sostituzione di Beto con un’impalpabile Success.
L’analisi
«Le statistiche parlano chiaro», ha raccontato subito il tecnico di Venaria Reale, reduce dalle domande davanti alle telecamere, dove avere snocciolato pure le cifre: «Abbiamo fatto 11 tiri dall’area di rigore, 8 conclusioni a 1 nello specchio della porta, con 17 calci d’angoli a favore, facendoci due gol da soli. Questi i numeri di fronte a una squadra come il Sassuolo. Non siamo contenti del pareggio, ma siamo ancora settimi con 30 punti». Poi le parole guardando le reazioni del gruppo: «Nello spogliatoio c’era rammarico, volevamo vincere».
Serie nera
A questo punto spuntano però altri numeri, quelli legati al rendimento della squadra nelle ultime 14 giornate, durante le quali l’Udinese ha raccolto una sola vittoria, quella di Marassi con la Samp, e concesso sempre punti agli avversari nelle sette gare interne disputate. Insomma, se i bianconeri sono ancora al settimo posto lo si deve alla partenza lanciata, alle sei vittorie di fila. «Ma 30 punti sono sempre 30, anche meno spalmati nel tempo. Eppoi basta dare un’occhiata allo scorso anno, quando l’Udinese in questo stesso momento della stagione era 14ª con 23 punti». Restano i fischi. «Non condivido la scelta, ma rispetto i nostri tifosi: ho giocato qui per quattro anni e so che sono un valore aggiunto. Resta il fatto che siamo settimi e che per migliorarci dobbiamo confrontarci con avversarie come Atalanta, Torino, Bologna, Roma o Lazio».
La tattica
La lente infine si posa sulla soluzione utilizzata contro il Sassuolo, su quel trequartista che Sottil preferisce chiamare «seconda punta pura» che nel primo tempo ha visto nel ruolo Pereyra e nella ripresa Thauvin. «Non è una novità per me: lo facevo anche quando avevo Deulofeu. Giocava così, sotto punta, attorno a uno tra Beto e Success. E quando azzeccavo la scelta e il cambio dicevate che ero un fenomeno. Adesso, invece, mi si chiede perché ho sostituito Beto con Success». Sembra essere un’indicazione per il futuro, contando su una forma migliore di Pereyra e Thauvin. «Il capitano va ringraziato, aveva un minutaggio limitato, ma non si è tirato indietro, Florian ha impattato e crescerà ancora».
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