Pignoramenti e sequestri: 200 al mese
Continuano ad aumentare i fallimenti e le vendite giudiziarie. In Fvg attualmente 557 immobili all’incanto, 83 a Udine
UDINE. La crisi economica che attanaglia il Friuli Venezia Giulia non allenta la morsa e continua a falcidiare il tessuto industriale locale. Da gennaio a metà novembre sono state 272 le aziende dichiarate fallite e, di queste, la percentuale maggiore – 104 imprese pari al 38% del totale – riguarda la provincia di Udine.
Dati preoccupanti e raccolti dagli esperti di “Studi Dottor Ruberti Group”, società con sede in via Morpurgo che opera nel campo delle informazioni tecniche e immobiliari a favore di banche, avvocati, notai che abbiano la necessità di verificare la proprietà immobiliare di una persona.
Una situazione di difficoltà del comparto che si ripercuote anche a livello di atti pregiudizievoli. Quelli, cioè, emessi dagli istituti bancari, dagli enti di riscossione – in primis Equitalia – o, in alcuni casi, anche dai privati, per cercare di tutelare i propri interessi.
Tra pignoramenti, decreti ingiuntivi, sequestri preventivi collegati a ipotesi di evasione fiscale e, non da ultimo, costituzione di fondi patrimoniali per evitare che le banche possano rivalersi dei propri crediti sull’immobile, infatti, nel corso dell’ultimo anno sono stati trascritti una media di 200 atti al mese, con picchi di 270.
Preoccupante, poi, è il fatto che nell’ultimo periodo si siano moltiplicati i casi, sino a rappresentare quasi il 10% del totale, in cui a richiedere la trascrizione di un pregiudizievole siano gli amministratori di condominio: a dimostrazione di come parecchi inquilini non riescano a saldare in tempo i costi degli affitti e delle spese comuni.
E la drammaticità del periodo si riflette, contemporaneamente, a livello di vendite giudiziarie degli immobili e delle proprietà. Sino a ieri mattina, nel dettaglio, sul sito internet dell’istituto vendite giudiziarie di Udine c’erano 36 appartamenti in vendita nel solo capoluogo e 136 in tutta la regione.
Se poi si prendono in considerazione i beni immobili – quindi comprensivi di ogni tipologia di terreno o fabbricato – che sono attualmente all’asta arriviamo alla cifra di 83 unità nella sola città di Udine e di ben 557 in tutto il Friuli Venezia Giulia.
Un’esplosione di terreni e abitazioni in vendita – tralasciando il “mare magnum” delle proprietà legate ai beni immobili di proprietà di aziende o persone che hanno chiuso la propria attività sommersi dai debiti – che ha costretto la cancelleria del tribunale di Udine ad ampliare il numero di udienze per le aste.
Se prima era sufficiente una sola sessione, di solito nella giornata di venerdì, due o tre volte al mese, nell’ultimo periodo è stata fissata una seconda udienza a cadenza settimanale, solitamente il martedì, per cercare di smaltire la mole di lavoro, e di beni, posti in vendita.
«Sono ormai almeno tre anni – ha spiegato Alessandro Cunta dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Udine – che abbiamo registrato un forte incremento della messa all’asta degli immobili. Sino a qualche tempo fa, infatti, non era difficile ottenere un mutuo anche del 100% rispetto al prezzo d’acquisto di una casa, ma adesso la situazione è cambiata. Non soltanto c’è da notare una stretta creditizia, ma le stesse banche, che per la maggior parte dei casi rappresentano esse stesse i creditori che tentano di riottenere quanto hanno prestato ai cittadini, cercano di fare rientrare quanto prima i loro debitori delle somme elargite. A livello di imprese e di aziende, poi, è sotto gli occhi di tutti come tra 2012 e 2013 la crisi si sia fatta sentire in maniera netta con fallimenti a catena e, quindi, vendite all’asta delle proprietà, immobiliari e non, di chi ha chiuso i battenti».
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