«Altri sacrifici per Roma ma l’Irpef non aumenterà»
L’assessore regionale Peroni conferma: il Governo ha chiesto un incremento del contributo. L’entità non è certa, i documenti ufficiali in Regione arriveranno solo mercoledì
UDINE. Il Friuli Venezia Giulia, come le altre Regioni speciali e le Province autonome di Trento e Bolzano, darà più soldi a Roma. E nel contempo sarà costretto a stringere i cordoni della borsa, cioè a contenere ancora di più le spese. Ma l’entità del “sacrificio” non è nota, almeno al momento.
Circola una bozza di documento sulla Spending review nella quale si mette nero su bianco una cifra, relativa al Fvg, pari a 84 milioni di contributo alla manovra del Governo, che lievita a 112 nel 2015 e resta costante fino al 2017. Ma l’assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni predica calma. «Il documento vero, definitivo, quello uscito dal Consiglio dei ministri - spiega - lo avremo entro mercoledì.
Lì ci saranno le cifre reali. Non posso commentare le sabbie mobili, o testi di legge incompleti o inattendibili. Gli importi sono cambiati, è stato un work in progress fino alla stesura definitiva. Quando avremo basi certe, comincerà il confronto e potremo dire la nostra».
Un fatto però è sicuro: l’aumento del prelievo. «Ce lo attendiamo e ci è stato comunicato - ammette Peroni -. Al momento noi seguiamo la legge di Stabilità 2013 approvata dal Governo Letta a fine dicembre che, per il 2014, stabiliva per il Friuli Venezia Giulia 44 milioni di contributo e 56 milioni di minori spazi di spesa. Adesso vedremo quanto ci verrà richiesto in più.
Quella licenziata da Renzi è una manovra che arriva a metà anno, ma incide per il 2014. Mentre noi le previsioni le abbiamo fatte a dicembre 2013, in base alle indicazioni che avevamo allora. Quindi gli effetti della legge per gli 80 euro in busta paga, ricadranno già sulla manovra di assestamento estiva».
L’assessore Peroni vede, in questa richiesta di Roma di fare ulteriori sacrifici, un vero pericolo: quello di congelare i margini, già risicati, di spesa pubblica. «La nostra Regione - dice il titolare delle Finanze - ha buone risorse di liquidità e poco debito, quindi un contributo maggiore al Governo non ci creerebbe un’emergenza. Invece se ci impongono di spendere ancora meno non so davvero dove andremo a finire. Il patto di stabilità limita già in modo consistente le possibilità di manovra».
Di una cosa, comunque, Peroni è ragionevolmente sicuro: le tasse locali non aumenteranno. «In ogni caso - conclude l’assessore - non avremo un incremento dell’addizionale Irpef. Prima di toccare la leva fiscale, ce ne corre. Non c’è nè l’intenzione, nè la necessità. Quando avremo in mano le carte dal Governo faremo i nostri ragionamenti complessivi».
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