E ora la città si divide anche su Fallaci
Si allarga il dibattito sull’intitolazione a largo Salvadorini. Emma Tomasella al Comune: «No alla proposta della Lega»
SACILE. Oriana Fallaci, pur con le sue meritate qualità, non ha niente in comune con Sacile: Emma Tomasella, dopo aver fatto discutere con la proposta di reintitolare largo Salvadorini ai cittadini sacilesi “meritevoli”, rilancia.
«La commissione consiliare competente, anziché accapigliarsi per dare il nome della Fallaci a una strada o a un parco, spenda il suo tempo in maniera più costruttiva per far conoscere la bellezza del Giardino della Serenissima come hanno fatto altri centri vicini con risultati tangibili».
Fa discutere, intanto, in riva al Livenza la proposta avanzata al Comune da Emma Tomasella di cambiare nome a largo Salvadorini. Secondo i Cittadini per Sacile l’intitolazione attuale non è da cambiare. «Caso mai – spiega Alessandro Rinaldini – si può pensare di dedicare alla popolazione di Sacile vittima delle violenze nazifasciste il parco pubblico per il quale c’è sul tappeto la proposta, come chiesto con insistenza dalla Lega, di intitolarlo alla giornalista Oriana Fallaci. Questo almeno è il nostro pensiero. Come movimento civico, infatti, pur condividendo la proposta della signora Tomasella, riteniamo che largo Salvadorini per il nome che porta rappresenti un punto di riferimento per la storia cittadina. Molto meglio quindi dedicare ai civili sacilesi protagonisti silenziosi durante la seconda guerra mondiale un parco pubblico. Sarebbe un atto dovuto a ricordo imperituro per le future generazioni soprattutto se la targa trovasse collocazione in un luogo frequentato dai bambini».
«Per quanto ci riguarda comunque – continua il rappresentante dei Cittadini per Sacile – non abbiamo nulla contro la richiesta avanzata dalla Lega intesa a rendere omaggio a Oriana Fallaci che, ricordo, è stata staffetta partigiana, antifascista, donna attenta alle problematiche femminili. In questo caso, tuttavia, sarebbe più opportuno dare spazio alla richiesta di una sacilese compartecipe, suo malgrado, di quei momenti di drammatica violenza tenuto conto anche che quest’anno il 70° anniversario della Liberazione».
«Del resto siamo stati tra i primi a concordare sulla ipotesi Fallaci anche se ci sono ben altri nominativi di giornalisti italiani degni di comparire su una targa ricordo. Accantonare il nome della Fallaci, personaggio meritevole ma pur tuttavia discusso e discutibile sotto molti aspetti, per dare spazio a chi ha vissuto anni dolorosi sopportando soprusi ed angherie – è la conclusione – avrebbe a nostro giudizio un valore significativo indicando alla comunità sacilese, soprattutto ai giovani, un cammino di pace e fratellanza».
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