Lo spostamento dell’amministrazione significherà dirottare in Fvg milioni di tasse
Trecento posti di lavoro tra diretti e indotto, 10 milioni di fatturato e 280 mila tonnellate annue di compost trattato. Questa è Bioman, colosso nazionale nel recupero della frazione umida sbarcato...
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Trecento posti di lavoro tra diretti e indotto, 10 milioni di fatturato e 280 mila tonnellate annue di compost trattato. Questa è Bioman, colosso nazionale nel recupero della frazione umida sbarcato una decina di anni fa al Dandolo. Lo spostamento di sede dirotterà in Fvg almeno 4 milioni di euro l’anno di imposte e addizionali. A interessare ancora di più sono i progetti di potenziamento dei servizi che la società intende realizzare già dal 2018. Al momento, il materiale che esce dai biodigestori del Dandolo deve essere caricato su camion e smistato in altri impianti per imballaggio e successiva distribuzione. Per ovviare a intoppi logistici, si sta predisponendo un’area di insacchettamento interna che concluda la filiera del prodotto (in ballo ci sono 50 nuove assunzioni). Alcune modifiche strutturali porteranno a un aumento del 10 per cento dei rifiuti trattati: nuove tecnologie ridurranno ulteriormente gli scarti, facendo salire la resa finale ed evitando dispersioni nell’ambiente. Un anno fa, Bioman è stata scelta da Net, multiutility che si occupa del settore ecologico a Udine e in altri 80 Comuni. L’azienda maniaghese gestisce per conto di Net un sito di recupero a San Giorgio di Nogaro, su cui sono stati investiti più di 9 milioni di euro di know-how. (f.fi.)
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