A Humus park l’arte si mescola con la natura
In attesa della seconda parte di Humus park, che oggi aprirà in città tra il parco del museo archeologico di Torre e quello del seminario, il Noncello sunday ha ospitato un laboratorio di land art...
In attesa della seconda parte di Humus park, che oggi aprirà in città tra il parco del museo archeologico di Torre e quello del seminario, il Noncello sunday ha ospitato un laboratorio di land art nell’area dell’imbarcadero, sulla sponda del fiume. Qui, i direttori artistici Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga hanno guidato i partecipanti alla scoperta di questa forma d’arte che utilizza solamente ciò che si trova in natura.
Intanto, s’è chiusa la prima settimana di Humus park con 24 opere realizzate al Palù di Livenza, sito archeologico patrimonio Unesco. Questa prima settimana ha visto all’opera gli artisti Kim Kao e Fabio Pes (Francia e Italia), Donald Buglass e Fiona Paterson (Nuova Zelanda), Ryszard Litwiniuk e Miroslaw Maszlanko (Polonia), Vanja Mervic e Aleksander Veliscek (Slovenia), Peter Hess e Marie Helene Hess Boson (Svizzera), Ya-Lan Sez e Mei Pei Chen (Taiwan), Nick Neddo e Hannah Mitchell (Usa). La sezione degli artisti italiani era invece composta da Alberto Magri, Giulio Masieri, Arianna Gasperina, Alessandro Lazzer, Marco Nones, Elio Vanzo, Emy Petrini, Beatrice Speranza, Silvia De Anna, Davide Raffin. Accanto a loro hanno lavorato studenti dell’Isis di Sacile e Brugnera, del liceo artistico Munari di Vittorio Veneto, dell’Accademia di belle arti di Carrara e dell’Accademia Albertina di belle arti di Torino. Ad aggiudicarsi il premio Gea riservato agli studenti sono stati Alfredo Calasso e Jiefu Zhou dell’Accademia di belle arti di Carrara. Humus park è organizzato dai Comuni di Pordenone, Caneva e Polcenigo, con la direzione artistica di Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga: le opere sono documentate fotograficamente da Ferdi Terrazzani, Michele Battistuzzi e Renzo Daneluzzi.(l.v.)
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