Truffe col Postepay e rapina, inflitti 4 anni
Condannato col rito abbreviato Carlo Milo. La Procura gli ha contestato raggiri per 16 mila euro
Quattro anni, tre mesi e dieci giorni di reclusione, più 1.800 euro di multa e il risarcimento alla parte civile. È la sentenza emessa ieri mattina dal gup Rodolfo Piccin, in abbreviato, nei confronti di Carlo Milo, 42 anni, residente a Pordenone. Assistito dall’avvocato Luca Colombaro, Milo era accusato di diciotto ipotesi di truffa e di una rapina.
La Procura di Pordenone ha contestato all’imputato di aver ottenuto circa 16 mila euro di ricariche sulla carta postepay senza poi versare il corrispettivo ai commercianti (titolari di bar e ricevitorie), così raggirati.
Nell’elenco dei truffati ci sono il bar al Cavallino di Pordenone, la Tabaccheria ricevitoria Lotto di viale Grigoletti, il Joker bar di Pravisdomini, Alla ruota di Morsano al Tagliamento (colpito due volte), un bar ricevitoria di Cordenons, un bar ricevitoria di Aviano, un locale a Budoia, un bar ricevitoria di Valvasone, un altro a Vittorio Veneto, uno a Fontanafredda, il supermercato Crai con ricevitoria di Vittorio Veneto, l’edicola Oltre la notizia di Zoppola, il bar Centrale a Pordenone, l’edicola al centro commerciale Meduna e il bar tabaccheria della caserma Capitò di Portogruaro.
In tutti gli episodi Milo ha fatto credere agli esercenti di avere i soldi per la ricarica, ma dopo essersi fatto accreditare i soldi sulla prepagata non versava poi la somma in contanti pattuita.
Vittime dei raggiri anche due officine meccaniche a Zoppola. Alla Fortauto snc ha chiesto di riparare una Lancia Y (valore complessivo dei lavori 430 euro) e appreso che non aveva il pos si è allontanato senza pagare.
Quella stessa giornata, il 2 aprile 2017, Milo si è recato in una seconda officina di Zoppola per farsi riparare la stessa utilitaria, spendendo altri 500 euro in lavori, poi con la scusa di un giro di prova, ha caricato il meccanico, ha guidato fino a Pordenone, poi con un pretesto lo ha fatto scendere dall’auto e quindi ha abbandonato il titolare dell’officina, appiedato, senza saldare il conto.
Milo era accusato anche di rapina in relazione a un episodio avvenuto nel gennaio 2014. L’accusa ha ritenuto che Milo abbia tentato di acquistare una Mercedes Clk da un privato senza però averne la disponibilità finanziaria.
Secondo la ricostruzione della Procura l’imputato si è messo al volante, con il proprietario sul sedile del passeggero e ha guidato per oltre mezz’ora in modo spericolato e a forte velocità, spaventando il passeggero che gli ha chiesto ripetutamente di fermarsi e accostare a bordo strada.
Poi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Milo avrebbe spinto fuori il proprietario dell’auto e si sarebbe allontanato con la Mercedes, poi ritrovata una settimana dopo dal proprietario, parcheggiata sulla pubblica via. Dall’automobile è sparito il portachiavi in oro.
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