Ospedale, cinque nomi in corsa per dirigere Ostetricia e ginecologia
Resi noti i candidati che hanno superato la selezione Il reparto è privo di primario titolare da oltre tre anni
SAN VITO
Cinque medici in lizza per la nomina del primario di Ostetricia-ginecologia dell’ospedale di San Vito, reparto che, nonostante il calo generale delle nascite e la riapertura dell’analoga struttura di Portogruaro, mantiene numeri di parti in linea con il passato.
Dopo la nomina nei mesi scorsi di Massimiliano Baldi direttore di Medicina e la scorsa settimana di Fulvio Buzzi direttore del Pronto soccorso, tocca a un altro reparto chiave, vedersi riassegnare un primario “titolare”. Il direttore di Ostetricia-ginecologia manca dal pensionamento di Silvio Giove, ovvero da circa tre anni e mezzo. Si sono avvicendati tre direttori facenti funzione: attualmente lo è Roberta Pinzano. Il concorso, pubblicato a giugno, ha raccolto cinque candidature, che nei giorni scorsi sono state tutte ammesse alle selezioni: quelle di Michele Ardito, Giuseppe Graziano, Roberta Pinzano, Vito Ventura e Giovanni Vito.
L’anno scorso, come si evince dal bando, la struttura complessa di Ostetricia-ginecologia di San Vito ha registrato 748 parti, in netto calo rispetto al numero record di 953 relativo al 2016, ma in linea con gli anni precedenti (erano 729 nel 2015 e 772 nel 2014). La diminuzione tra 2016 e 2017 si spiega con due fattori: da un lato, a metà 2017 è stato riaperto il punto nascita di Portogruaro, che per ora registra bassi numeri, tanto che da San Vito non si è assistito a fughe di pazienti; dall’altro lato, il calo delle nascite è generalizzato.
I numeri restano comunque ben al di sopra di quei 500 parti che rappresentano il limite di sicurezza delle linee guida. Anzi, come testimoniano i dati 2017, il punto nascita locale mantiene l’attrattività. Nrgli anni, in proporzione al totale, il numero di parti cesarei si è abbassato: 116 nel 2017, il 15,5 per cento, quando nel 2016 erano il 19,3 per cento.
Il bando di concorso elenca anche le attività da potenziare: tra i vari obiettivi, il nuovo primario sarà chiamato a consolidare il percorso parto, favorire la differenziazione dell’offerta per complessità in ambito ginecologico e ostetrico, potenziare l’attività di chirurgia ginecologica mini invasiva e quella specialistica ambulatoriale e altri.
Dopo la nomina di questo primario, toccherà a quello di Radiologia, il cui concorso è stato annunciato dai vertici dell’Aas per il 2019. —
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