Scuole montane a rischio I sindaci: «Regole rigide, Trieste ripensi ai tagli»
CLAUTL’Alta Valcellina fa squadra per evitare la chiusura delle poche scuole rimaste sul territorio.Per l’ennesima volta negli ultimi dieci anni, i Comuni di Claut, Cimolais e Erto e Casso hanno...
CLAUT
L’Alta Valcellina fa squadra per evitare la chiusura delle poche scuole rimaste sul territorio.
Per l’ennesima volta negli ultimi dieci anni, i Comuni di Claut, Cimolais e Erto e Casso hanno messo le mani in avanti nei confronti della Regione. I numeri previsti dal piano formativo deliberato dall’ufficio scolastico regionale per tenere aperti i plessi sono spesso elevati per paesi di montagna in cui la denatalità rappresenta da tempo un dato di fatto. I tre sindaci (Franco Bosio per Claut, Davide Protti per Cimolais e Fernando Carrara per Erto e Casso) hanno sottoscritto un documento congiunto che invita la politica a disapplicare questi criteri nelle realtà più decentrate. La mozione è stata approvata dai consigli comunali e fatta circolare anche in altre municipalità regionali alle prese con lo stesso problema.
Sinora sono sempre state concesse deroghe, ma i sindaci non ci stanno a questo clima di eterna incertezza. Se le direttive regionali venissero eseguite alla lettera, a Claut ciudrebbero l’asilo, le elementari e le medie: a Erto e Casso la materna e le elementari. «Sarebbe un danno irrimediabile, di fronte al quale converrebbe recarsi a Trieste e consegnare le chiavi dei municipi – hanno affermato i tre amministratori – Le scuole sono l’ultimo baluardo rimasto per le nostre comunità dopo tagli e ridimensionamenti. Abbiamo perso i negozi, le poste e i bancomat vengono soppressi. Se vogliamo investire nella montagna dobbiamo garantire alle famiglie servizi degni di questo nome. I genitori sono preoccupati su come gestire un eventuale trasferimento dei figli in strutture di pianura».
I sindaci dell’Alta Valcellina hanno anche evidenziato come molte delle spese legate al mantenimento in operatività delle aule siano a carico dei Comuni: dalle pulizie alla ristrutturazione degli immobili passando per le mense e per i programmi di studio elaborati dai docenti. Come si vede i capitoli di spesa sono davvero numerosi, specie per piccole realtà. —
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