Aumentano l’età media e lo smog Ossigenoterapia a domicilio per 430
L’Azienda sanitaria del Pordenone è l’unica in regione a effettuare il servizio. Ed è in arrivo l’influenza: «Vaccinatevi ora»
Donatella Schettini
Sono oltre 400 i cittadini della provincia di Pordenone a cui l’Aas 5 recapita l’ossigeno: persone affette da bronchite cronica ed enfisema soprattutto, patologie su cui influisce anche l’inquinamento atmosferico. Al reparto pneumologia dell’ospedale di Pordenone hanno stilato un bilancio sul servizio di ossigenoterapia a domicilio. «A ottobre risultavano 430 persone – ha affermato il direttore della struttura Francesco Mazza – che hanno bisogno dell’ossigeno e a cui viene consegnato una volta la settimana dall’azienda. Siamo stati i primi in regione, 30 anni fa, ad avviare il servizio di consegna a domicilio».
Al paziente viene recapitata a domicilio la bombola con l’ossigeno, insieme a un contenitore di più piccole dimensioni che consente al destinatario di muoversi e di uscire di casa. La quantità di ossigeno è sufficiente per una settimana e la consegna si rinnova ogni sette giorni da parte dei tecnici dell’Aas 5.
Numeri in crescita per i pordenonesi colpiti da bronchite cronica ed enfisema. «Ogni anno – ha proseguito Mazza – il numero delle persone che usufruiscono di questo servizio aumenta sia perché si è allungata la vita media, sia perché con l’inquinamento le malattie respiratorie sono in grande aumento».
Lo smog, quindi, è tra le cause di queste patologie e non è la prima volta che il direttore della struttura di Pordenone lancia l’allarme su questo problema. Sotto accusa l’inquinamento ambientale dovuto al riscaldamento e agli impianti industriali, ma soprattutto al traffico automobilistico che con le emissioni di gas e polveri sottili costituisce attualmente il maggior contributo all’inquinamento atmosferico delle città. I corpuscoli inquinanti più pericolosi sono l’ossido di azoto, l’ossido di zolfo, il monossido di carbonio, il famoso ozono e le polveri sottili Pm 10 e Pm 2,5, le più pericolose perché riescono ad arrivare fino ai polmoni e da lì a passare nel sangue.
I primi freddi di questo inverno, arrivato più tardi rispetto al calendario, riacutizzano, poi, le malattie respiratorie tra le persone più fragili. Non c’è emergenza, per ora, né per polmoniti virali né per altre forme: per ora si tratta di forme che rientrano nel periodo.
A Pordenone non sono ancora stati rilevati casi di influenza targata 2018. «Non siamo ancora nella fase più critica – ha detto il dirigente medico – ma l’importante adesso è che la gente si vaccini non solo per se stessa, ma anche per i propri familiari». Le vaccinazioni sono cominciate il mese scorso da parte dell’Aas 5. Il picco dell’influenza, tradizionalmente, arriva per fine dicembre e gennaio. —
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