Pordenone, i calci da fermo arma per la C
Il 35 per cento dei gol neroverdi su palla inattiva. Obiettivo promozione evitando lo spareggio nella domenica degli alpini
PORDENONE. Ultime giornate, la gamba non può essere brillante come mesi fa. Per segnare ci si aggrappa a tutto e il Pordenone ha la risorsa giusta in questa situazione: le palle inattive. Ramarri super nelle situazioni di gioco da fermo. Lo si è rivisto nel match con la Triestina, risolto con due centri generati da questa matrice.
Delle 65 reti segnate, 23 sono arrivate da rigori, punizioni (dirette e non), corner e rimesse e laterali, il 35 per cento del totale. Neroverdi e Marano sono appaiate in testa a tre gare dal termine: in un rush finale così, una freccia del genere può risultare decisiva, anche alla luce di un calendario simile per le due rivali quanto a difficoltà.
Le cifre. Si scorpori il dato. Si parta dai rigori: ne sono stati trasformati 7. A firmarli, è sempre stato Zubin. Cinque, invece, sono arrivati da punizioni dirette. Anche qui, tutta opera del capitano, che ha bucato Triestina (l’ultima), Belluno, Este (andata), Montebelluna e Ufm (ritorno).
Il resto – l’altra metà – è nato da rimesse laterali (1, a Vittorio Veneto, rete di Florean), punizione (1, al Rocco, gol di Mattielig) e ben 9 da corner: a sfruttarli sono stati Niccolini (2 centri, l’ultimo sabato scorso), Maccan (2), Zubin (2), poi Nichele (1), Mateos (1) e Bearzotti (1).
Dedizione. Sin da subito Parlato ha lavorato in questo senso. Gli specialisti ce li ha: Zanardo, Florean, Casella, Zubin su corner e punizioni, Mateos per le rimesse laterali. Il tecnico del Pordenone ha raccolto i frutti in ogni momento della stagione. Ma, ancor più, li può prendere adesso.
Si gioca per vincere a tutti i costi, con la pressione di non dover sbagliare: non sono contemplate partite vinte in carrozza. Così, in fasi grigie della gara, in cui non si è lucidi, sapere che ci si può affidare a questa risorsa fa stare più tranquilli. Il rush finale è equilibrato: il Pordenone ha il Fersina fuori casa, poi la Sanvitese al Bottecchia e infine l’Este in trasferta; il Marano è giovedì a Prodolone, affronta domenica 27 in casa il Montebelluna e chiude a Monfalcone.
La somma delle difficoltà delle partite è di fatto identica. Se sarà arrivo a pari punti, sarà spareggio l’11 maggio, la domenica degli alpini. I “ramarri” sperano però di spuntarla prima: ben venga avere armi in più per finire davanti ai rivali.
Ripresa. I “ramarri” erano ieri in campo (allenamento doppio) per preparare la trasferta di giovedì a Pergine Valsugana. Parlato non avrà Mattielig e Migliorini, squalificati, ma avrà Zubin dal 1’.
Il bomber, dopo la prova di forza con la Triestina, si è allenato regolarmente col gruppo per tutte e due le sedute. C’è ed è pronto a tornare in forma, quanto basta perlomeno per il finale.
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