Lea Pericoli verso gli 80 anni Pezzo di storia del nostro tennis
ROMA. «Eravamo ragazzi senza una lira». La sua grazia, la sua bellezza, i suoi gonnellini vezzosi, la sua eleganza nel tennis e nella vita hanno incantato generazioni di italiani, e fatto strage di...
ROMA. «Eravamo ragazzi senza una lira». La sua grazia, la sua bellezza, i suoi gonnellini vezzosi, la sua eleganza nel tennis e nella vita hanno incantato generazioni di italiani, e fatto strage di cuori. «Mi considero una donna estremamente fortunata perché ho avuto veramente tanto dalla vita», dice Lea Pericoli, che domenica compirà 80 anni. Una vita piena, ricca di interessi, dedicata allo sport, cui ha dato lustro, e a molteplici attività, spesso di aiuto al prossimo. Per un ventennio regina del tennis in Italia, alla cui diffusione e popolarità ha contribuito più di chiunque altro, è stata poi giornalista, commentatrice tv, scrittrice, attrice, paladina della lotta contro il cancro: malattia che ha sperimentato sulla propria pelle, e battuto. «Il tennis mi ha regalato tantissimo, ho amato questo gioco al di là di tutto, è stato il grande amore della mia vita», confessa. Anche se ora la sua passione è il golf: «Da sempre rincorro una pallina», scherza. Tennis che è molto cambiato da quando, tra il 1955 e il 1975, Lea esibiva i suoi lob e le sue volées.
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