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Andreucci-Andreussi hanno già tutti in pugno

I leader del campionato italiano subito protagonisti nel Rally del Friuli. Scandola fuori dopo due speciali, la strada verso il titolo è spianata

1 minuto di lettura

CIVIDALE. Fuga per la vittoria. Paolo Andreucci, con la sua navigatrice friulana Anna Andreussi, ha il nono scudetto in mano.

Il pilota della Peugeot 208 T16 comanda il Rally del Friuli Venezia Giulia, terzultima prova del campionato italiano: se oggi, ultimo giorno di gara, saprà confermarsi, e Giandomenico Basso (Ford Fiesta) resterà terzo, il driver toscano potrà festeggiare l’ennesimo titolo tricolore. Anche questo con largo anticipo.

Ad Andreucci gli gira tutto dritto, anche perché Scandola, al debutto sulla Skoda Fabia R5, e principale rivale, si è ritirato dopo 2 speciali, lasciandogli la strada libera. Le altre classifiche: tra le storiche, Guagliardo (Porsche 911) si ritrova in testa nell’ultime tratto, complice la foratura di “Pedro” (Lancia 037); nel Trn la ps spettacolo se la aggiudica Vellani (Peugeot 207 S2000).

Moderne. Devastante e fortunato. Questo è Andreucci e la combinazione è letale per gli avversari. Il pilota della Peugeot ha vinto 4 delle 5 ps in programma: le più importanti (Masarolis e Valle), lasciando a Basso solo il tratto spettacolo in centro a Udine.

La leadership è super-meritata sotto il profilo tecnico. A questo, si aggiunge la Dea Bendata. Scandola, secondo nel tricolore, è uscito di strada già in principio, autoelimandosi nel rally in cui aveva vinto il suo unico campionato italiano.

Basso, invece, terzo nella generale, era in corsa per la vittoria fino alla quarta prova: nel mezzo gli si è spento il motore della sua Fiesta, perdendo 30 secondi. Morale: rimane terzo, ma perde contatto dal bergamasco Perico seppur solo per poco.

Nell’ultimo tratto di giornata, il lombardo è andato in testacoda lasciando per strada 20 secondi, difendendo però la piazza d’onore.

Storiche. Quando la leadership provvisoria sembrava salda nelle sue mani, ecco il classico incidente di percorso. A pochi km dall’ultima prova di giornata, “Pedro” ha bucato lo pneumatico posteriere della sua Lancia 037, arrivando così a fine tratto solo col cerchione.

Morale: più di 3 minuti persi e leadership consegnata a Domenico Guagliardo, che sino alla quarta ps si era trovato alle spalle del rivale a soli 2 secondi. “Pedro” era partito benissimo: vinto le speciali di apertura, rifilando più di 6 secondi al driver della casa tedesca.

Dopo la ps-spettacolo, interlocutoria, il pilota Lancia ha mantenuto un vantaggio di 2 secondi nonostante aver ceduto proprio a Guagliardo il tratto. Nella ps 5, la foratura, con conseguente cambio di leadership.

Trn. Una sola prova, per il trofeo nazionale rally di terza zona: quella in Giardin Grande. Vellani fa festa, ma De Cecco è a un passo: oggi sarà battaglia.

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