Udinese, Delneri dopo la sconfitta di Firenze: "Dobbiamo giocare con più cattiveria"
Il tecnico friulano rimarca l’ennesimo approccio sbagliato dei suoi
FIRENZE. Non è uno scolaretto alle prime armi, Gigi da Aquileia. Eppure domenica aveva la faccia del bambino che a pranzo si ritrova davanti l’odiata minestra.
La stessa minestra, tanto più con due cucchiaiate dell’amaro Thereau, dentro: «Dobbiamo giocare con più cattiveria», racconta subito davanti alle telecamere, una frase che sperava di non dover pronunciare più dopo aver visto l’Udinese con gli occhi della tigre, quella contro la Samp.
A Firenze era al massimo un placido cocker, orecchie a penzoloni come la lingua, quella uscita dalla bocca nel finale, quando la squadra è parsa anche un po’ sulle gambe.
Il peggio, però, Delneri l’aveva visto nel primo tempo, quando la sua squadra praticamente si era presentata per una partita a scacchi, altro che calcio. Tanto che a questo punto avrebbe potuto giocare anche Hallfredsson, magari stavolta con almeno un paio di pantaloncini e una maglietta addosso.
Delneri, come si spiega l’atteggiamento dei primi 45’?
«Siamo stati troppo morbidi, fuori casa ci capita sempre. Abbiamo concesso troppi spazi, non abbiamo mai aggredito l’avversario. A scusante dei miei posso dire che avevamo concesso troppi giocatori alle nazionali, ma l’intensità e l’attenzione devono essere migliorate».
Chiedeva un’Udinese simile a quella vista contro la Samp, si è ritrovato tra le mani una squadretta sfilacciata nel primo tempo...
«Eppure l’1-0 ci manteneva in quota. Sapevano di poter fare un gol. Per questo ho chiesto alla squadra di cambiare. Il 4-2-3-1? Mi serviva per mettere De Paul più al centro del gioco, anche se proprio da lì è arrivata la palla persa che ha portato al raddoppio della Fiorentina. De Paul deve essere meno egoista in certi frangenti».
Vi ha punito proprio l’ex che se n’è andato sbattendo la porta...
«Ha goduto di grande libertà. Forse troppa. Ma non sono stupito dalla sua doppietta: si vede che ha cambiato atteggiamento mentale, forse ci voleva proprio una nuova squadra per convincerlo. È un grande attaccante d’area di rigore come ha dimostrato anche stavolta, quello che non voleva fare da noi».
Thereau era l’elemento “egoista” dell’Udinese a inizio stagione. Adesso ha parlato di De Paul poco propenso al gioco: per questo poi l’ha di nuovo piazzato sulla destra?
«No, ho inserito Perica per Fofana e quello era l’unico posto dove poteva giocare. Ma su De Paul bisogna dire anche che ha messo il pallone del gol, non solo sottolineare gli errori».
Ha parlato di poca lucidità nel finale...
«Poca forza. Per questo ho accennato agli impegni nelle nazionali: Fofana può rendere di più, così come faranno i due ragazzi cechi che erano un po' sulle gambe alla fine. Ma abbiamo fatto anche degli errori che non vorrei più vedere. Per esempio, la protezione al portiere quando interviene deve esserci sempre».
Non resta che voltare pagina dicendo che...
«Ci è mancato Behrami. Per caratteristiche ed esperienza ora è unico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori