All’urlo di «Udinese alé, non so stare senza te»
I tifosi avevano promesso il sostegno alla squadra e così è stato per i 90’ Nella ripresa un coro: «Devi spendere». Ma è stata soltanto una parentesi
UDINE. Avevano promesso che avrebbero sostenuto la squadra fino alla salvezza e così hanno fatto. I tifosi dell’Udinese, che hanno risposto in massa alla chiamata della loro Udinese si sono stretti attorno a Danilo e compagni e hanno tifato per oltre 90 minuti senza dare tregua.
Lo stadio era pieno, dichiarato sold out da giorni, anche se qualche spazio vuoto nei settori laterali di distinti e tribuna c’era (la versione ufficiale è che qualche centinaio di tifosi avesse acquistato il tagliando visto il prezzo così basso, ma che poi non si sia presentato allo stadio). In ogni caso, l’effetto Friuli si sentiva ieri, eccome.
Fin dalla lettura delle formazioni, che ha riservato applausi per tutti, un po’ meno convinti per Samir, ma molto forti per Lasagna. Per evitare che in qualche modo la squadra fosse condizionata da quello che accadeva sugli altri campi, durante la partita non sono mai stati dati gli aggiornamenti dei risultati di serie A, anche se i tifosi erano tutti aggiornatissimi attraverso i telefonini. E quindi, tra uno sfottò ai tifosi del Bologna e l’ennesimo coro a sostegno dell’Udinese, ecco arrivare il gol di Fofana.
Liberatorio è stato l’urlo del Friuli, che ha finalmente festeggiato un vantaggio meritato della propria squadra. Quasi in contemporanea, ecco arrivare la notizia del vantaggio del Napoli. Un venticello che si è sparso velocemente in tutto lo stadio e che ha reso meno ansiosa la visione del resto della partita.
Nella ripresa, tutto è proseguito come nel primo tempo, con la curva Nord intenta a cantare e saltare, incitare e urlare, fino al 27’, quando è partito un primo coro diretto alla proprietà: «Devi spendere». Una parentesi, però, perché subito dopo gli ultras hanno ripreso a sostenere la squadra, trascinandosi dietro tutto il resto dello stadio nei minuti finali del match.
«Udinese alé, non so stare senza te, non importa se soffrirò per te, Udinese alé», cantava la curva, seguita da tutto il Friuli con il battito cadenzato delle mani. Minuti interi. Fino al fischio finale e alla lettura della classifica che ha decretato la salvezza dell’Udinese. Alla fine, però, mentre la squadra salutava il pubblico da centrocampo, la curva non ha voluto i giocatori sotto il proprio settore, addirittura mostrando le spalle al campo e iniziando una breve contestazione. «L’Udinese siamo noi», hanno cantato gli ultras, e poi «devi spendere», e «Gino Pozzo vaffa». Insomma, un finale amaro, come era prevedibile per una stagione che aveva bisogno di finire presto. Ora i tifosi chiederanno alla società di fare il punto e di poter dire la propria su una gestione, quella degli ultimi anni, che non condividono. Nei prossimi giorni ci potrebbero essere già novità, che il pubblico bianconero attende con ansia.
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