Rosella Postorino dal Campiello alla vetrina di Pordenonelegge
La neovincitrice del premio letterario assegnato alla Fenice di Venezia sarà ospite nella giornata inaugurale e in quella di chiusura della rassegna
Cristina SaviPORDENONE. Spetterà a Rosella Postorino, neovincitrice del “Premio Campiello 2018” con “Le assaggiatrici” (Feltrinelli), aprire e chiudere la diciasettesima edizione di Pordenonelegge, in programma nel capoluogo della Destra Tagliamento da mercoledì 19 settembre.
La scrittrice di Reggio Calabria, che sabato sera ha ricevuto il premio nel corso della cerimonia organizzata al Gran Teatro La Fenice di Venezia, trasmessa in diretta televisiva, ha vinto con 167 voti sui 278 arrivati dalla giuria popolare, composta da 300 lettori anonimi: un trionfo.
Rinnovando quello che ormai è diventato un appuntamento rituale, il festival pordenonese riserva a chi si aggiudica il Campiello la “vetrina” della serata d’apertura: con la Pastorino l’appuntamento è per mercoledì, alle 21, nel Convento di San Francesco, con il direttore artistico di Pordenonelegge Gian Mario Villalta, Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto e Carlo Nordio, presidente della giuria dei letterati.
Rosella Postorino presenterà il suo libro anche nel corso della giornata finale della kermesse: domenica 23 settembre, alle 15.30, nell’auditorium del Vendramini, con Mariapia Veladiano.
Il libro racconta la vicenda delle donne che avevano “il privilegio e la condanna di assaggiare il cibo del Fuhrer”. E si ispira alla storia vera di Margot Wolk (Postorino ha dichiarato di averla letta per caso alcuni anni fa), che a 96 anni aveva raccontato di essere stata assaggiatrice di Hitler nella caserma di Karusendorf.
Nel romanzo, Rosa Sauer, la protagonista, ogni giorno viene prelevata dalla casa di campagna nella quale vive con i suoceri ed è condotta alla “Tana del lupo”, la dimora segreta in cui si nasconde il Führer, per assaggiare, insieme ad altre donne, i pasti destinati a Hitler.
«Una ragazza costretta a sfidare la morte a ogni boccone, una cavia. Ma anche una privilegiata – ha dichiarato l’autrice – una donna collusa con il Male. Che cosa si prova a ingoiare tre volte al giorno cibo potenzialmente letale? Quei piatti prelibati possono ucciderti, eppure rappresentano una forma di sopravvivenza».
A incuriosire la scrittrice calabrese è stato questo aspetto della storia del nazismo totalmente inedito, ma anche la consapevolezza che quella vicenda “racchiudeva temi da sempre centrali nella mia scrittura: l’ambiguità delle pulsioni umane, il confine sottile tra vittima e colpevole, la coercizione, gli effetti delle organizzazioni totalitarie (dalla mafia al carcere al nazismo) sulla vita (privata) delle persone”.
Il gemellaggio letterario tra Pordenonelegge e il Campiello si rinnoverà a Pordenone anche per quanto riguarda il Premio Campiello Giovani 2018: nella giornata di giovedì, 20 settembre, sempre nel Convento di San Francesco, i cinque finalisti (la vincitrice Elettra Solignani con Alma Di Bello, Vincenzo Grasso, Alessio Gregori e Lorenzo Nardean) dialogheranno con la scrittrice Federica Manzon, ospite speciale Mattia Conti.
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