Calunnia dopo l’aggressione, assoluzione per Caputo
Assolto per non aver commesso il fatto. Con questa formula la Corte di appello di Trieste ha ribaltato la sentenza di condanna che nel 2012 aveva colpito Enrico Caputo, 42 anni, di Trivignano Udinese....
Assolto per non aver commesso il fatto. Con questa formula la Corte di appello di Trieste ha ribaltato la sentenza di condanna che nel 2012 aveva colpito Enrico Caputo, 42 anni, di Trivignano Udinese. L’uomo era stato ritenuto colpevole di calunnia aggravata ai danni del 34enne Igino Della Vedova e per questo il giudice per l’udienza preliminare di Pordenone aveva emesso una sentenza a due anni di reclusione.
Caputo è già stato condannato insieme ad altri due complici per un’aggressione fisica patita nel marzo del 2010 da Della Vedova. Debitore di Caputo, Della Vedova fu prelevato a casa da due stranieri e portato in una cava per essere pestato a sangue. Ne seguì la custodia cautelare dei tre, uno dei quali, il 24enne russo Murad Dudaev, fornì svariate versioni dei fatti alla polizia giudiziaria e al pubblico ministero. In una delle varie ricostruzioni dell’accaduto Murad disse di esser stato in realtà assoldato da Della Vedova per dare una lezione a Caputo. Di qui l’accusa di calunnia in quanto, secondo il giudice pordenonese, il mandante avrebbe istigato il russo a incolpare innocentemente la vittima al fine di depistare le indagini.
Il collegio giuliano ha cassato quel verdetto dopo che lo stesso procuratore generale si era associato alle richieste del difensore Fabiano Filippin. Secondo l’avvocato di Caputo mancava completamente qualsiasi prova. Anzi, solo in una delle plurime versioni raccontate agli investigatori si parlava di questo patto tra imputati. L’avvocato Filippin ha anche evidenziato come pochi giorni fa Dudaev e la fidanzata moldava Katryna Kiryeyeva siano stati condannati a 3 anni e 4 mesi ciascuno dal Tribunale di Pordenone per una tentata estorsione ai danni del Caputo.
Era il 2010 e la Kiryeyeva si recò dal precedente difensore dell’uomo, l’avvocato Alessio Pagnucco, esigendo soldi. In caso contrario il compagno detenuto avrebbe aggravato la posizione del cliente di Pagnucco, offrendo nuove dichiarazioni agli inquirenti. La straniera venne arrestata dai carabinieri nello studio del legale che nel frattempo era riuscito ad allertare le forze dell’ordine. Di qui l’assoluzione del 42enne udinese, non potendo ritenere credibile l’accusatore e la compagna. Della Vedova ha invece insistito anche in appello per una liquidazione dei danni patiti a seguito dell’episodio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori