Comuni: i crediti Irpef saranno pagati a rate
Diverse amministrazioni friulane devono fare i conti con l’esborso degli 80 euro. L’Anci conferma: misura inevitabile se i rimborsi sono più elevati delle trattenute
UDINE. Crediti Irpef a rate. Sorpresa e un po’ di stupore per i dipendenti di diversi Comuni della regione (nel novero ci sono Tricesimo in provincia di Udine e San Vito al Tagliamento in quella di Pordenone, mentre il capoluogo Udine quest’anno è riuscito a far quadrare i conti) che in questi giorni hanno ricevuto il cedolino della busta paga (gli statali, come è noto, vengono pagati il 27, ndr), e che hanno ricevuto anche una lettera accompagnatoria con la quale l’amministrazione stessa comunicava di non poter erogare l’intera cifra spettante.
La parte mancante della somma, infatti, sarà rimborsata al dipendente che ne ha diritto con le spettanze del mese di agosto. Nulla di irreparabile, ovviamente, ma comunque tanti comunali hanno dovuto ripensare alle spese del mese, magari le vacanze o un viaggetto, visto che non sono arrivati sul conto corrente tutti i soldi sui quali avevano pensato di contare. Per chi infatti ha ristrutturato casa o ha sostenuto molte spese sanitarie o di altro genere, il credito Irpef poteva anche superare i mille euro.
Dall’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, confermano che il contrattempo esiste. E la causa, collaterale, è da individuare anche nei famosi 80 euro del decreto Renzi. Ivo Nassivera del direttivo Anci del Fvg spiega: «E’ possibile che quest’anno i Comuni abbiano deciso di rateizzare il rimborso Irpef - dice -, lo abbiamo fatto anche noi a San Vito.
Del resto se i crediti che spettano ai dipendenti sono più alti delle trattenute da versare all’erario, è chiaro che possono essere rimborsati nel mese di luglio solo in parte. L’amministrazione pubblica non può certo indebitarsi, se mancano i fondi.
E pure il calcolo degli 80 euro, con la compensazione per ciascun impiegato od operaio che ne ha diritto, può aver complicato le cose. Nei Comuni dove ci sono molti dipendenti che hanno diritto agli 80 euro e nel contempo hanno pure diritto ai rimborsi del credito maturato con il 730, è chiaro che gli uffici possono essersi trovati a corto di fondi, perchè la tassazione che si applica è rimasta invariata. Il denaro comunque verrà versato nei prossimi mesi, non c’è alcun problema di fondi che non arrivano da Roma». Anche il presidente dell’Anci Mario Pezzetta conferma la situazione e tranquillizza tutti coloro che non si sono visti accreditare in busta paga le spettanze del 730.
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