Honsell: ordinerò di fare sgomberare via del Vascello
Il sindaco: ma non possiamo intervenire come all’ex Frigo Lo stabile appartiene a un’immobiliare veneta
Sgomberare l’ex centro islamico come fatto all’ex Frigo non è possibile. Perché l’edificio di via del Vascello appartiene a un privato. Il Comune quindi non può sbarrare gli ingressi e recintare l’area come intende fare in via Sabbadini. Ma l’intenzione - assicura il sindaco Furio Honsell - è quella di affrontare e risolvere il problema. La soluzione più probabile è quella dell’ordinanza per imporre al proprietario di mettere fine agli ingressi abusivi nell’edificio dove hanno vivono alcune decine di richiedenti asilo.
«Con la questura e la polizia locale – sottolinea Honsell – stiamo studiando la possibilità di predisporre un’ordinanza che imponga al proprietario dell’immobile di ripristinare adeguate condizioni igienico sanitarie all’interno dell’edificio. Ringrazio a questo proposito per il loro costante impegno le forze dell’ordine e in particolare la questura, con la quale operiamo sempre in piena sintonia».
A sollevare il caso dell’insediamento abusivo sono stati alcuni residenti che hanno scritto una lettera al prefetto Provvidenza Delfina Raimondo e al sindaco denunciando il malessere degli abitanti delle vie Medici e Marano provocato dal continuo via vai di persone che vivono nell’edificio dismesso in condizioni che un paese civile non dovrebbe permettere.
«Insieme con l’assessore Nonino - spiega Honsell - ci siamo attivati non appena ricevuta la lettera dei cittadini di via Medici e via Marano, che ringrazio per la segnalazione. Abbiamo coinvolto questura e polizia locale per valutare insieme la situazione e decidere come intervenire. Stiamo facendo tutte le verifiche del caso per affrontare il problema – spiega il primo cittadino –. Ci sono delle difficoltà a intervenire perché l’edificio è di proprietà di un soggetto privato. Proprio per questo stiamo valutando quali strumenti attivare». Una delle modalità di intervento attualmente al vaglio porta, come detto, all’emissione di un’ordinanza sindacale per motivi igienico-sanitari.
L’onere dell’intervento quindi sarebbe a carico del proprietario dell’ex moschea che in questo caso è un’immobiliare veneta.
Non è la prima volta che la presenza di richiedenti asilo provoca disagio in città. Era già capitato al parco Moretti dove il Comune aveva anche allestito una tendopoli provvisoria. Per legge infatti i richiedenti asilo non possono lavorare e così, una volta avviata al pratica amministrativa di riconosciumento dello status di rifugiato che può durare anche diversi mesi, sono costretti a cercare alloggi di fortuna perché non possono permettersi altre sistemazioni. E così, nell’ex centro islamico di via del Vascello, ha trovato riparo una trentina di persone tra afghani e pakistani che trascorrono le giornate senza sapere cosa fare in attesa di conoscere il loro futuro.
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