Parcheggio invaso dall’acqua
Ma per il Comune l’area della vecchia stazione non è per la sosta
CIVIDALE. Buche su buche, così ampie e profonde da rimanere invase dall'acqua anche a giorni di distanza dalle piogge. Più che un'area di sosta è un percorso a ostacoli, lo slargo sterrato che fronteggia la vecchia stazione ferroviaria: convertito, su "iniziativa popolare", in parcheggio, il sedime dell'ex capolinea della Udine-Cividale versa in condizioni pessime.
Colpa, certamente, del prolungato e intenso maltempo degli ultimi mesi, e in particolare dalla sferzata meteo della settimana scorsa (di cui tuttora, appunto, si conserva evidente traccia: almeno dieci i pozzangheroni che costellano il posteggio); sta di fatto che la fruibilità del sito, ormai molto sfruttato dai visitatori per gratuità e posizione strategica, è seriamente compromessa.
Per non parlare, poi, dell'immagine: la trasandatezza del contesto, ubicato proprio all'ingresso del centro storico, è nota stridente, che non collima con il principio della buona accoglienza agli ospiti. In attesa che l'amministrazione (la prossima, vista l'ormai imminente scadenza del mandato) scelga una delle ipotesi di conversione d'uso emerse dal concorso d'idee appositamente bandito due anni addietro, si presenta dunque la necessità di una manutenzione. «Vero», concorda l'assessore ai lavori pubblici Elia Miani, ponendo tuttavia l'accento su «un dato sostanziale»: «Lo spiazzo non è un parcheggio. Non è strutturato per accogliere le macchine.
La gente ha cominciato autonomamente a usare in quel modo lo spazio e il Comune non si è mai opposto, ma i vigili urbani hanno più volte manifestato contrarietà, chiedendo di precludere l'accesso al terreno. L'indirizzo dell'amministrazione è quello di utilizzare quest'ultimo proprio come ambito di sosta, fino a quando non si deciderà come trasformare l'intero contesto sulla base delle linee progettuali vincitrici del concorso d'idee: sarà però d'obbligo, per arrivare a un assetto sicuro, porre in essere degli interventi di sistemazione idraulica.
C'è già un progetto e c'è pure un preventivo di spesa, pari a 35 mila euro...». Ma non ci sono, allo stato, i fondi, che la giunta conta peraltro di reperire al più presto. «L'operazione di bonifica - chiarisce Miani - dovrà convogliare le acque piovane in una specifica conduttura, dal momento che non è consentito incanalarle nella rete fognaria esistente».
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