Mostra le armi a un’amica e parte un colpo: gravissimo
E’ in prognosi riservata Luca Morandini, 39 anni, operaio della Danieli, ricoverato in terapia intensiva. Si è ferito alla testa con una calibro 9 semiautomatica
di Alessandra CeschiaUDINE. È finita in tragedia la notte di Halloween per Luca Morandini, udinese di 39 anni colpito alla testa da una pallottola partita dalla sua pistola semiautomatica calibro 9. La vicenda è avvolta dal mistero. A indagare sono i carabinieri della Compagnia di Udine, coordinati dal capitano Alberto Granà. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dai militari dell’Arma, il colpo sarebbe partito mentre Morandini maneggiava la pistola, anche se non si può escludere, allo stato dei fatti, che si sia trattato di un gesto volontario.
Morandini, che vive solo nell’appartamento al primo piano all’interno di una palazzina al civico 4 di viale delle Ferriere, era andato a festeggiare la serata di Halloween con alcuni amici. Una serata vissuta nell’atmosfera festosa della ricorrenza in un locale pubblico, terminata poco prima delle 2, quando l’uomo è rincasato. Cosa sia successo in quel frangente non è chiaro, visto che Luca Morandini vive solo e, a quell’ora, i vicini dormivano e non hanno notato nulla di strano.
Quello che è certo è che, verso le 2 del mattino, ha telefonato a un’amica che vive nella stessa palazzina. Si tratta di Claudia Cecconi, una donna di 39 anni che spesso gli dà una mano con le faccende domestiche e l’ha invitata a bere qualcosa nel suo appartamento. E così è stato. Si sono incontrati, hanno mangiato qualcosa e bevuto qualche bicchiere assieme.
Poi lui ha deciso di estrarre le armi che teneva in casa e di mostrarle. Luca Morandini è infatti un esperto e possiede due fucili e una pistola regolarmente denunciati. Una di queste è una semiautomatica calibro 9. Stando a quanto dichiarato dalla donna agli inquirenti, Morandini avrebbe cominciato a maneggiare l’arma posandola prima sul tavolo, quindi, senza profferire parola, l’avrebbe impugnata puntandosela alla propria tempia.
Attimi durati un’eternità nel corso dei quali il tempo si è fermato. Poi, d’improvviso, sarebbe partito il colpo e Morandini è caduto sul pavimento privo di sensi in un lago di sangue. Erano da poco passate le 4.30. La donna, ha cercato di soccorrerlo, poi ha preso il cellulare e ha chiamato la centrale operativa del 118 per chiedere l’intervento del personale medico.
In una manciata di minuti, sul posto è arrivata l’ambulanza con l’équipe medica e il rianimatore. Morandini era incosciente e aveva perso parecchio sangue. È stato caricato sull’ambulanza, quindi trasportato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine in gravissime condizioni. Si è reso necessario il trasferimento nel reparto di Terapia intensiva I, diretta dal dottor Amato De Monte. Visto il quadro clinico, i medici si sono riservati la prognosi.
Quindi, è toccato ai carabinieri occuparsi dei rilievi e ricostruire la dinamica dei fatti. Sul posto è stata subito inviata una pattuglia proveniente dalla stazione di Remanzacco, supportata dai militari della Compagnia di Udine, cui si sono affiancati i colleghi del Reparto operativo che hanno passato al setaccio l’intero appartamento. Una accurata ricostruzione fotografica del perimetro è stata effettuata per documentare la presenza delle tracce ematiche e fissare tutti gli elementi della scena in cui si è verificato l’incidente.
Sul pavimento sono stati ritrovati frammenti di ogiva e il bossolo del proiettile che è stato esploso, materiale che, naturalmente, è stato sequestrato. A seguito di una ricerca effettuata dai carabinieri, nell’appartamento sono stati ritrovati due fucili e la pistola semiautomatica calibro 9x21. Quella dalla quale è partito il colpo. Le armi, tutte regolarmente denunciate, sono state poste sotto sequestro e messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il fatto è stato subito segnalato alla Procura della Repubblica di Udine. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Viviana Del Tedesco che potrebbe disporre nuovi accertamenti.
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