Serracchiani a Kaiser: "Arrivi contingentati il confine è sicuro"
La presidente rassicura il governatore sul Cara a Tarvisio. Torrenti: al massimo la caserma ospiterà 20-30 profughi
UDINE. «Il numero di richiedenti asilo che si è ipotizzato possa essere ospitato a Tarvisio è nell’ordine delle decine; la presenza di queste persone non si correla a un rischio per la sicurezza e comunque è stato previsto un rafforzamento della presenza della Polizia di Stato».
Lo ha reso noto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nella lettera inviata ieri al governatore della Carinzia, Peter Kaiser, il quale lo scorso 23 gennaio aveva espresso il desiderio di «ricevere informazioni dettagliate» in merito alla possibile istituzione di un centro di accoglienza per richiedenti asilo presso la caserma Lamarmora, di Tarvisio.
«In queste ultime settimane – afferma l’assessore regionale all’Immigrazione, Gianni Torrenti - le cose sono cambiate nel senso che gli spazi gradi di accoglienza erano indispensabili per “Mare nostrum”. Adesso, invece, gli arrivi arrivano da terra, c’è bisogno di sistemare gli immigrati in spazi più contenuti ma diffusi sul territorio, venti o trenta persone al massimo. E la stessa cosa con molta probabilità varrà anche per la palazzina di Tarvisio della caserma Lamarmora.
Nel contempo, il nostro obiettivo è che il Cara di Gradisca diventi il luogo di distribuzione di queste persone. Questa perlomeno è la nostra richiesta che formuleremo al ministro. Quanto all’Austria, posso affermare che sono più gli immigrati che entrano di quelli che vanno verso l’Austria».
Nella sua lettera, Serracchini - dopo avere sottolineato che le competenze dirette in tema di immigrazione non sono della Regione, ma dello Stato - ha rassicurato il collega austriaco. Questi aveva ipotizzato che il progetto del Cara di Tarvisio partisse da una collocazione di 150 rifugiati politici, «e in caso di un ulteriore ampliamento delle strutture della caserma, la capacità ricettiva sarebbe potuta arrivare fino a mille 500 persone». Se tutto questo si verificasse, secondo la Carinzia la conseguenza inevitabile sarebbe l’aumento dei transiti confinari.
Dunque, per la Regione Fvg si tratta di timori assolutamente infondati sia alla luce del fatto che nessuno ha mai parlato di cifre sia che - come sottolineato dall’assessore Torrenti - il vero obiettivo sarebbe la distribuzione dei richiedenti asilo in diverse strutture diffuse sul territorio ma in grado di ospitare venti-trenta persone.
«Voglio assicurarti - si legge ancora nella missiva inviata al governatore carinziano - che il Friuli Venezia Giulia ha grande attenzione per la sicurezza dei suoi cittadini, così come per quella delle vicine Regioni amiche».
La presidente della Regione ha poi evidenziato che comunque «i flussi dei migranti, siano essi compresi dalle normative europee siano essi clandestini, non si muovono in un solo senso e che questo problema ha giustamente una dimensione europea». Infine, tornando a Tarvisio, Serracchiani ha fatto notare che la situazione è stata esaminata nell’ambito di un piano di gestione dell’emergenza elaborato con il Commissario di Governo e con il Prefetto di Udine, di cui è stato informato anche il sindaco Carlantoni. Insomma, l’auspicio del Fvg è che anche in tema di immigrazione le due Regioni possano utilmente dialogare e collaborare.
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